RSU Regione Lazio: appello alla partecipazione
Appello alla partecipazione
Negli anni ’70 c’era un detto: “Chi si estranea dalla lotta non è figlio di Maria!” Di certo chi si arrende senza combattere ha già perso!
Dal prossimo 14 aprile 2025 inizieranno le operazioni di voto per il rinnovo dell’Assemblea RSU.
USB ha deciso di aprire le proprie liste alla partecipazione e al contributo, positivo e propositivo, di tutte le colleghe e di tutti i colleghi che intendano impegnarsi per il rinnovo del nostro Sindacato aziendale.
Perché candidarsi con USB? Perché dopo 55 anni di dominio sindacale, troppe volte incontrastato da parte di una precisa fazione interna alla CISL (che nega quotidianamente con i fatti quei principi di giustizia ed equità tipici del mondo Cattolico che da sempre è riferimento forte, non in Regione Lazio, della dirigenza CISL), è venuto il momento di imprimere a tutto il sistema un forte impulso di cambiamento che sia il più dirompente possibile. E soprattutto perché è nell’interesse del personale regionale marcare una forte discontinuità sindacale con le passate politiche del personale.
Senza ripercorrere gli eventi susseguitisi nel corso del tempo, rammentiamo solo la cosiddetta “perequazione” perseguita per anni 10 anni con un Direttore al Personale “arruolato” tra le file della CISL e dal maggior numero di contenziosi giudiziari mai registrato tra il personale regionale e l’Amministrazione per la quale tutti lavoriamo.
E la politica, molto spesso, si è comportata peggio di certi “pseudo-sindacalisti”. La portata anti-istituzionale di certuni personaggi, che amano tramare nell’ombra, può essere compresa rammentando solo alcuni tra gli scandali più eclatanti che hanno colpito la Regione Lazio: anno 2005 il cosiddetto “Laziogate” basato su accuse infondate a Francesco Storace, anno 2009 il ricatto subito da Piero Marrazzo da parte di carabinieri infedeli, anno 2012 gravissime irregolarità nell’uso dei fondi destinati ai gruppi consiliari tali da comportare la fine anticipata della giunta regionale guidata da Renata Polverini!
Tutto ciò, però, ha distolto l’attenzione da quello che è il vero problema di ogni Pubblica Amministrazione italiana: il rischio di infiltrazioni da parte della malavita organizzata. E purtroppo la Regione Lazio non può dirsene immune. Anche se ormai la vicenda risale alla notte dei tempi, c’è stato un noto tentativo(?) di infiltrazione che risale, addirittura al 1971, e che portò all’arresto di Natale Rimi (impiegato modello al Co.Re.Co. e figlio del boss Vincenzo Rimi) in quanto trasferito irregolarmente dal Comune di Alcamo alla Regione Lazio. E come troppo spesso accaduto ai tempi della cosiddetta “prima repubblica”, anni dopo, fu appurata dalla magistratura l’assoluta estraneità ai fatti del Presidente Girolamo Mechelli senza però individuare i responsabili e senza che le altre autorità del tempo assumessero i necessari provvedimenti per evitare il ripetersi del problema. In altre parole, mentre nella martoriata terra di Sicilia si verificavano alla luce del sole e sotto gli occhi di tutti i tragici fatti, solo in parte, narrati nell’articolo (allegato al presente comunicato) pubblicato sul quotidiano La Repubblica lo scorso 4 gennaio 2025. In Regione Lazio, sotterraneamente, avveniva altrettanto se non di peggio!
Cosa fare? Battersi perché il principio di legalità non sia solo una chimera, pretendere dalla Politica (quella vera) dirigenti rispettosi dell’Ordinamento dello Stato e, dal canto nostro, rifondare il Sindacato attraverso una partecipazione proattiva, la più ampia possibile, da parte del personale regionale.
Su queste premesse, chiunque vorrà candidarsi alle prossime elezioni RSU nella lista USB potrà farlo contattando Domenico Farina al 3478623347 oppure Vincenzo Manzo al 3397770424.
Lamentarsi non serve a nulla. L’unica cosa da fare è agire. Candidati alle RSU in lista con USB.
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