P.I SCUOLA: L'USB DIFFIDA IL COMUNE DI FIUMICINO

Roma Fiumicino -

PER FARE ECONOMIA MANDA IN FERIE FORZATE LE PRECARIE DI NIDI E SCUOLE, IN BARBA ALLA QUALITA’ DEI SERVIZI ED AI DIRITTI DEI BAMBINI

 

 

L' USB ha inviato oggi una raccomandata alla Direzione Generale del Comune di Fiumicino con la quale si diffida l’Amministrazione dall’applicare la circolare del 25 ottobre 2013, prot.12772 in merito alla fruizione delle ferie da parte del personale a tempo determinato.

 

In questo modo la direzione generale obbliga insegnanti ed educatrici precarie a prendere le ferie durante il servizio, assumendo di fatto decisioni illegittime in merito alla fruizione delle ferie da parte del personale docente con contratto a tempo determinato per supplenza breve, o con scadenza entro il termine dell’attività didattica.

 

Tale operato va addirittura in disaccordo con la legge di stabilità, approvata in via definitiva il 24 dicembre 2012 che esclude dal divieto della monetizzazione delle ferie “Il personale docente e amministrativo, tecnico e ausiliario supplente breve e saltuario o docente con contratto fino al termine delle lezioni o delle attività didattiche, limitatamente alla differenza tra i giorni di ferie spettanti e quelli in cui è consentito al personale in questione di fruire delle ferie».

 

Nell' art 54, inoltre, viene sottolineato che le ferie richieste dal personale non possono essere superiori a sei giornate lavorative subordinatamente alla possibilità di sostituire il personale che se ne avvale senza che vengano a determinarsi oneri aggiuntivi per la finanza pubblica.

 

Ma il Comune di Fiumicino è più duro del governo, o come è uso dire, più realista del re e fa anche di più; sostituisce il personale che obbliga alle ferie e impone la presentazione di un piano ferie in cui il lavoratore perde ogni diritto decisionale.

 

USB denuncia questi atti illeciti nei confronti dei precari del settore scolastico educativo in quanto ritiene sia fondamentale contrastare questa vera e propria “appropriazione indebita” che costituisce un attacco a tutto il sistema dei Contratti Collettivi del Lavoro. Se oggi infatti riescono a colpire una parte dei precari, presto sarà la volta di tutti i docenti che si potrebbero vedere sottratti pezzi di stipendio, magari corrispondenti ai periodi di sospensione delle lezioni.