Comunicato sindacale USB Regione Lazio
CARRIERE NEGATE ?
Il nostro più sincero augurio è che i colleghi abbiano smesso di credere agli asini che volano e alle vuote promesse dei soliti pseduo-sindacalisti!
Campagna elettorale RSU 2025 - Bollettino informativo numero 11
Lo scorso 23 gennaio 2025 si è tenuta una riunione sindacale concernente: “Piano triennale dei fabbisogni del personale della Giunta regionale del Lazio 2025 – 2027; Piano triennale della Formazione 2025 - 2027, di cui alla pianificazione triennale contenuta nel Piano Integrato di Attività ed Organizzazione – PIAO 2025 – 2027; Disciplina lavoro agile, di cui alla pianificazione triennale contenuta nel Piano Integrato di Attività ed Organizzazione – PIAO 2025 – 2027”.
Nel corso di tale riunione i rappresentanti dell’Amministrazione hanno esposto i contenuti del nuovo PIAO, anticipati a tutte le OO.SS. attraverso la trasmissione del documento tecnico, in allegato al presente comunicato, e che a differenza di quanto erroneamente sostenuto da alcuni non ha subito alcuna modifica a seguito della riunione sindacale a cui ci si sta riferendo.
Nella tabella 2 (a pagina 9) di tale documento tecnico sono state certificate le carenze riscontrate nell’ organico del personale regionale della Giunta sia relativamente alle quattro aree di classificazione del personale del comparto che della dirigenza alla data del 30 novembre 2024 (Centri per l’Impiego esclusi), come di seguito si riassumono:
- carenza di 139 Dirigenti;
- carenza di 649 Funzionari (ex categoria D);
- carenza di 451 Istruttori (ex categoria C);
- carenza di 315 Operatori Esperti (ex categoria B).
Con specifica tabella, invece (vedi tabella 2.1 a pagina 10), sono state evidenziate le ingentissime carenze in organico, alla data del 31 dicembre 2024, dei soli Centri per l’Impiego pari a 650 posti vacanti su una dotazione organica prevista per un funzionamento ottimale del servizio di 990 unità.
A fronte di tali, gravissime carenze di organico che mettono a rischio la funzionalità degli uffici regionali, per il solo anno 2025, sono state previste le seguenti assunzioni di personale:
- attraverso l’espletamento di progressioni tra le aree ai sensi dell’articolo 13, comma 6 del CCDI del Personale del Comparto delle Funzioni Locali, triennio 2019-2021, sottoscritto in data 16 novembre 2022 (le cosiddette “progressioni verticali in deroga”), articolate come di seguito:
- da Operatori a Operatori Esperti 39 posti;
- da Operatori Esperti a Istruttori 100 posti;
- da Istruttori a Funzionari 134 posti.
- nuove assunzioni attraverso concorsi e/o altra metodologia:
- Operatori Esperti 8 nuovi assunti;
- Istruttori 60 nuovi assunti;
- Funzionari 55 nuovi assunti.
Menzione a parte nel PIAO per la situazione dei Centri per l’Impiego rappresentata da pagina 36 del documento tecnico.
Inaccettabile per la scrivente O.S. lo scambio, descritto con lucido linguaggio burocratico, che prevede la riduzione dei posti messi a concorso e tuttora in fase di espletamento (determinazione dirigenziale regionale G10818/2022 da 295 nuovi assunti a 250 e determinazione dirigenziale regionale G10819/2022 da 249 nuovi assunti a 220) a fronte del reclutamento di n. 3 unità di personale di qualifica dirigenziale, profilo amministrativo da destinare al rafforzamento dei Centri per l’Impiego mediante nuova procedura concorsuale esterna.
A dir poco sorprendente, e certamente indice di grave disfunzionalità nella gestione del personale regionale, il costo presunto totale (vedi tabella 16.4 in ultima pagina) pari ad € 3.894.543,13 per il rimborso delle spese sostenute per personale in comando, distacco, assegnazione temporanea, convenzione, aspettativa e fuori ruolo!
In merito alle cosiddette “progressioni verticali in deroga” si rende pubblica la nota con la quale USB, precedentemente al confronto sindacale del 23 gennaio, ha ufficialmente chiesto all’Amministrazione la realizzazione di passaggi tra le aree ipotizzando la copertura di almeno 1.000 degli oltre 2.000 posti vacanti in pianta organica, anche in considerazione che il passaggio di area di un lavoratore cosiddetto “apicale” sarebbe a costo zero (a mero titolo di esempio si raffronta lo stipendio annuo lordo di una ex-categoria C6 pari ad € 24.655,00 con quello di una ex-categoria D1 pari ad € 23.009,07).
Dopo aver svolto i necessari approfondimenti, con successivo comunicato sarà approfondito il tema della mancata previsione nel PIAO delle “progressioni verticali ordinarie” di cui all’ art. 15 del vigente CCNL.
Nei prossimi giorni, infine, rappresenteremo al personale regionale la possibile evoluzione positiva della disciplina del lavoro agile in Regione Lazio.
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