USB Roma Capitale: atto unilaterale addio per sempre! Ora subito l'applicazione del nuovo CCDI

Roma -

Il 10 luglio con la sottoscrizione definitiva del contratto decentrato si è cancellato definitivamente l’infame atto unilaterale che per due anni e mezzo ha danneggiato pesantemente i dipendenti capitolini, tanto per i tagli ai salari quanto alla dignità e al rispetto rubati.


Il nuovo contratto non è la panacea di ogni male ma un passo avanti verso quel cambiamento che come USB abbiamo chiesto e sostenuto fin da subito e ribadito con forza con la vittoria del NO alla preintesa contrattuale del 6 febbraio 2015.


Ad essere cancellate, insieme all’atto unilaterale, ci sono le odiose e punitive regole legate all’erogazione della produttività (individuale e di sistema), che la preintesa lasciava inalterate, nonché le assurde penalizzazioni per chi usufruiva di permessi di legge o più semplicemente delle ferie (se effettuate nei giorni di lunga) e dei recuperi, per i part-time e per chi si trovava in particolari condizioni di salute.  


La produttività sarà legata agli obiettivi della struttura, partendo dal semplice quanto banale concetto del fatto che se i dirigenti raggiungono gli obiettivi prefissati qualcuno (i dipendenti) avrà permesso loro di arrivare al risultato o no?
Pertanto ogni dipendente avrà accesso alla produttività di struttura (economicamente più pesante rispetto a quella di sistema). Con più del 60% di presenze in un anno si avrà diritto alla totalità del premio, se non si raggiunge il 60% verrà comunque corrisposto il premio in base alle presenze avute in tutto l’anno e non saranno conteggiate tra le assenze quelle giustificate per legge o contratto, senza più disdicevoli discriminazioni.
Vengono rafforzate, poi, tutte le indennità, in particolare per chi lavora a contatto con il pubblico, nelle scuole e nei nidi, in servizi esterni sul territorio, ecc. ecc..


Si introducono elementi di trasparenza e partecipazione, cancellati nel tempo dalle norme liberticide legate al nome dell’ex ministro Brunetta.
In particolare il contratto si caratterizza per il riconoscimento della Progressione Economica Orizzontale (PEO) ferma, sempre per imposizioni di legge, dal 2010.


In generale c’è il recupero di tutto il mal tolto di questi due anni e mezzo con il riconoscimento della produttività maggiorata per il personale con maggiore esperienza (i dipendenti che percepivano l’apicalità dal 2009).
Tutti questi aspetti positivi devono trovare applicazione e corso immediatamente attraverso l’estensione di disposizioni chiare (circolari applicative condivise con le rappresentanze sindacali) inviate al più presto a tutte le strutture di Roma Capitale per permettere la messa a regime delle disposizioni contenute nel nuovo CCDI.


Vanno immediatamente riconosciute tutte le specifiche responsabilità (dalle fasce D – 2500 euro per tutti – al personale dei servizi anagrafici – 1300 euro annui – a tutte le altre categorie interessate – scuole, nidi, polizia locale, amministrativi, tecnici, informatici, urpisti, ecc. ecc. -);
Vanno indicati i nominativi di tutto il personale impiegato in attività disagiate;
Va fatto immediatamente il bando per il riconoscimento della PEO;
Va rivista l’organizzazione del lavoro e vanno riconsiderate le articolazioni orarie esistenti.
Vanno messi in pagamento tutti gli arretrati (residui 2015. Quota B 2016 e residui 2016).


PERTANTO CHIEDIAMO ALL’AMMINISTRAZIONE L’IMMEDIATO AVVIO DELLA FASE APPLICATIVA DEL NUOVO CCDI.


L’UNICA BATTAGLIA PERSA E’ QUELLA CHE NON SI COMBATTE
ANDIAMO AVANTI SENZA SOSTE E ORA PRENDIAMOCI UN ALTRO CONTRATTO NAZIONALE NON QUELLO CHE CI VOGLIONO APPIOPPARE GOVERNO E CGIL, CISL E UIL. NO AD ELEMOSINE SI AD AUMENTI VERI.

300 EURO DI AUMENTO AL MESE PER TUTTI.
300 MILA NUOVO ASSUNZIONI NEL PUBBLICO IMPIEGO.
VALORIZZAZIONE DELLE PROFESSIONALITA’ INTERNE.