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USB INPS: L'ANNO CHE VERRA'

Roma -

Mancano poche ore alla conclusione di un 2012 particolarmente tosto, un anno denso di avvenimenti non sempre positivi e che ci ha visto comunque in prima fila nel difendere le ragioni dei lavoratori, sia a livello nazionale che regionale. Proviamo perciò a ripercorrere insieme velocemente le tappe principali, perché siamo convinti che la memoria di quanto abbiamo fatto, o cercato di realizzare, in passato ci servirà in futuro. E se abbiamo seminato bene i frutti arriveranno. Si parte dallo straordinario risultato ottenuto nel Lazio alle elezioni RSU, con la USB seconda in assoluto in quanto a numero di votanti e con 30 seggi ottenuti complessivamente, con una dozzina di delegati all’esordio in attività sindacale. La denuncia precisa e puntuale dei guasti prodotti da una riorganizzazione che ormai ha assunto i connotati di un vero e proprio smantellamento senza senso di ciò che resta del welfare nel nostro Paese è coraggiosa, solitaria e costante. Così come quella successiva sul caos provocato dall’applicazione pedissequa di provvedimenti unilaterali, spesso avallati da pittoreschi accordi regionali, che si sono concretizzati in danni evidenti, per un personale sempre più vilipeso e per una utenza francamente sbigottita. Il fatto che di recente la Corte dei Conti sia giunta alle stesse considerazioni non rappresenta che una magra consolazione. La battaglia che abbiamo condotto ai vertici di questa amministrazione, specie al suo presidente liquidatore che al cosiddetto capo del personale, è stata netta e senza quartiere, ha prodotto una vasta eco per approdare poi in Parlamento. Che l’improbabile accorpamento degli enti INPS, INPDAP ed ENPALS (in realtà programmato solo sulla carta in maniera superficiale) fosse poi da considerarsi del tutto avveniristico nei tempi brevi, lo abbiamo segnalato immediatamente. Così come la richiesta, rimasta inevasa, di ottenere precise rassicurazioni dalla direzione regionale in merito alla eventuale applicazione su postazioni di lavoro informatiche di sistemi di controllo occulti, che fungono da raccoglitori dei dati non autorizzati riguardanti ogni singolo lavoratore (cosiddetti “software spia”). Ecco, questo è quello che sommariamente abbiamo messo in campo nel corso dell’anno che ormai volge al termine, con CISL e UIL al solito affaccendate nel tessere la tela di vecchie e nuove clientele tra polizze e posizioni, mentre CGIL e CISAL si sono mostrate, sul tavolo regionale, ancora funzionali e subalterne. Ed è su questa base che ora dobbiamo rilanciare, anche perché il nuovo anno si prospetta dello stesso tenore, irto di difficoltà e pieno di contraddizioni, a cui siamo chiamati a rispondere con senso di responsabilità e necessaria coerenza, senza peraltro mai dimenticare quanto possiamo essere forti se restiamo uniti. All’agenda del professor Monti, insediatosi a capo di un governo di finti tecnici, abbiamo contrapposto una nostra agenda 2013 dalla parte dei Lavoratori (che potete facilmente consultare con l’editoriale pubblicato, proprio in questi giorni, sul sito della Confederazione), i cui punti fondamentali provengono dalla base, in difesa dei diritti costituzionali e dello stato sociale, contro i nuovi armamenti.

 

L’anno che verrà ci troverà pronti.

Quello che è certo è che “sempre e per sempre dalla stessa parte ci troverete”.