TRASPORTI ROMA: ANCORA RITARDI NEGLI STIPENDI. LAVORATORI CONSORZIO ROMA TPL IN PRESIDIO DAVANTI A PREFETTURA
Vetture senza carburate rimangono nei depositi
COMUNICATO STAMPA
Vetture senza carburante, cittadini lasciati a piedi, lavoratori senza stipendio: questo il risultato della privatizzazione del trasporto pubblico a Roma, dove numerose linee di bus sono gestite dal consorzio Roma Tpl Scarl.
Così, mentre fra la giornata di ieri e la mattinata di oggi diverse vetture sono rimaste nei depositi, venendo in parte rifornite solo nella tarda mattinata odierna, i lavoratori del Roma Tpl Scarl si sono riuniti in uno spontaneo presidio di protesta davanti alla Prefettura.
Ritardati pagamenti e stipendi ridotti sono problemi che si ripetono da troppo tempo per i dipendenti del trasporto privatizzato, che nello scorso autunno furono costretti ad attuare forti iniziative di mobilitazione. Ma nonostante gli impegni assunti dal Consorzio il 30 novembre 2015 in sede prefettizia, alla presenza dei rappresentati di Roma Capitale e del Prefetto Gabrielli, i lavoratori continuano a vivere nell’incertezza.
In mattinata l’USB, da sempre al fianco degli autoferrotranvieri, ha incontrato il Commissario straordinario per Roma Capitale, Francesco Paolo Tonca, il quale ha annunciato un incontro in Campidoglio.
L’USB ribadisce con forza l’estrema urgenza del problema, chiede il pagamento diretto degli stipendi da parte di Roma Capitale, e chiede che, a seguito delle reiterate inadempienze contrattuali, Roma Capitale verifichi il mantenimento in essere del contratto di affidamento al Consorzio Roma Tpl Scarl.