Stress termico al porto di Civitavecchia. USB avvia il monitoraggio e scrive all’Autorità di Sistema Portuale

Civitavecchia -

Le continue e persistenti ondate di caldo estremo che stanno da tempo interessando tutta l’area mediterranea, hanno creato inevitabilmente situazioni di grave rischio per la salute e per la sicurezza di tantissimi lavoratori e lavoratrici.

Al porto di Civitavecchia, nei piazzali, sui “dinamici”, ai varchi di accesso, sulle banchine e sui mezzi di lavoro, con asfalto e cemento che nelle ore più calde della giornata diventano letteralmente incandescenti, la situazione è particolarmente critica.

A fronte di questa situazione ormai strutturale e tutt’altro che sporadica, c’è bisogno subito di provvedimenti per la prevenzione dei rischi e per la protezione di chi lavora. Provvedimenti seri, che recepiscano e integrino le indicazioni di ministeri e regioni e che soprattutto siano strutturali come la criticità che devono provare a fronteggiare. Proprio per questo USB ha già scritto all’Autorità di Sistema Portuale e alle varie aziende operanti in porto avanzando richieste precise: riorganizzazione dei turni, pause più frequenti anche a discapito della produttività, istituzione di aree di ricovero ombreggiate, distribuzione di acqua e sali minerali, dispositivi di protezione individuale specifici e abbigliamento adeguato.

Per tutti questi motivi, dallo scorso 9 giugno, USB Civitavecchia ha portato avanti un monitoraggio meticoloso delle temperature percepite e delle situazioni di rischio associate. L’iniziativa, presentata venerdì scorso durante una conferenza stampa all’interno dello scalo marittimo laziale, si sta ora ripetendo anche nel porto di Livorno.

USB Porto Civitavecchia