Saxa Grestone e loro gregari: una situazione vergognosa per la vita degli operai

La vertenza della Saxa Grestone di Roccasecca (ex Ideal Standard) mette in luce una realtà drammatica nel territorio di Frosinone: milioni di euro spariti in nome di una ripresa lavorativa che non si è mai concretizzata, ma che anzi vede il ricorso alla casa integrazione ormai da otto anni.

Frosinone -

I lavoratori sono stremati e impoveriti, costretti a sopravvivere con quel poco che arriva dalla cassa integrazione. Le continue illusioni alimentate dai sindacati nei vari incontri non hanno prodotto alcun risultato. Oggi, la situazione è immutata: manca un piano industriale e gli incontri si sono limitati a rinvii e promesse non mantenute. In molti si chiedono se qualcuno stia solo cercando di guadagnare tempo.

Non c’è mai stata chiarezza sul futuro dell’azienda, né un piano industriale concreto. Anche nell’incontro del 12 marzo 2025 presso il MIMIT le aspettative dei lavoratori sono state ampiamente deluse: non c’è stato infatti alcun progresso significativo, solo l’invito a “attendere con fiducia”. 
Tutto ciò sembra solo un modo per “lavarsi le mani” del danno ai 207 lavoratori (passati da essere risorse esperte a essere trattati da reietti) in forza al tempo della chiusura: sacrificati in nome del profitto di pochi.

In precedenti incontri, l’azienda aveva promesso che lo stabilimento sarebbe ripartito nel secondo semestre del 2024 e che il 100% del personale sarebbe rientrato al lavoro entro la fine dell’anno. Ora siamo quasi ad aprile e i tempi sembrano dilatarsi. Cresce il timore che dietro questa situazione ci sia un’ombra di complicità, con l’idea che la fine di questa lunga vertenza possa giustificare il finanziamento di progetti come la costruzione di un impianto di termovalorizzazione o simili, sotto il falso pretesto della “salvaguardia dell’ambiente” e della ripresa occupazionale. 

Serve il lavoro, perché il lavoro è dignità: non si può vivere solo di ammortizzatori sociali e false speranze. Non si può nemmeno immaginare di essere usati dal presunto imprenditore come esca per istituzioni che non sanno dove mettere gli impianti dei termovalorizzatori e rifiuti tossici in generale.

I lavoratori si stanno organizzando con USB non solo per fare chiarezza sulla vertenza, ma anche per vincere le cause legali e recuperare i soldi che l'azienda non ha versato al FONCER - “fondi pensionistici complementari”: una truffa ai danni di lavoratori ignari di un sistema (oleato dai confederali) che li espone a gravi difficoltà; una fra tutte l'impossibilità per i lavoratori andati in pensione di ottenere il proprio TFR o l’anticipo del TFR.

L’imprenditore sa dove sono finiti i soldi, mentre i sindacati confederali continuano a dormire sonni tranquilli, promuovendo assemblee sui fondi pensionistici “FONCER” che l'azienda non paga. E secondo loro, gli operai dovrebbero andare a votare la loro ulteriore condanna.
La USB è e sarà sempre al fianco dei lavoratori della Saxa Grestone e Saxa Gres, a tutela dei loro diritti e interessi, consapevoli che solo i lavoratori possono fare la differenza attraverso la lotta per un riscatto sociale od oggi negato.

Il Coordinamento provinciale USB Lavoro Privato