Roma Capitale, la nostra fase 2: vademecum per la salvaguardia della salute nei luoghi di lavoro

Roma -

Nei giorni scorsi abbiamo inviato all’Amministrazione le nostre proposte relative alla definizione di un’intesa per la salvaguardia e la salute del personale e modalità di erogazione dei servizi.

Come USB, vogliamo sottolinearlo, la riapertura può e deve avvenire quando il rischio contagio sarà certificato ai minimi termini, ma le misure da attuare devono comunque essere affrontate per tempo.

Al fine di non arrivare impreparati all'ipotesi, anche se parziale di riapertura al pubblico degli uffici e dei servizi in generale, avanziamo le seguenti proposte che riteniamo indispensabili per la tutela della salute del personale e della cittadinanza in genere che si recherà fisicamente nelle strutture di Roma Capitale:

 

  • Prosecuzione del telelavoro fino alla cessazione dell'emergenza sanitaria e potenziamento degli accessi VPN e fornitura degli strumenti informatici per il lavoro da remoto;

Per il personale richiamato in presenza per attività dei servizi essenziali non svolgibili da remoto:

  • indicazione scritta dei contingenti essenziali per ogni luogo di lavoro
  • analisi sierologica di tutti i dipendenti, da ripetersi periodicamente;
  • dotazione di dispositivi di protezione individuale idonei che evitino la possibilità di contagio;
  • impiego di non più di un dipendente per stanza;
  • sanificazione degli ambienti di lavoro ogni due ore;
  • controllo della temperatura corporea all’ingresso di ogni sede di lavoro (attraverso termoscanner). Se la temperatura risulterà superiore ai 37,5°, non sarà consentito l’accesso.
  • mantenimento di orari e giornate ridotte di apertura al pubblico per evitare quanto più possibile al personale una esposizione prolungata;
  • ricevimento del pubblico solo ed unicamente su appuntamento, evitando qualsiasi forma di contatto ravvicinato (installazione di pannelli);
  • turnazione in presenza fisica negli uffici non superiore a 1 giorno a settimana;
  • obbligo di presenza dei liquidi disinfettanti in ogni ufficio e dispenser specifici per la cittadinanza all'ingresso di ogni ufficio;
  • divieto assoluto del rientro in presenza fisica del personale immunodepresso, con patologie, e delle persone che non siano in grado di mantenere le distanze fisiche con gli altri;
  • Per il personale impiegato in attività esterna: riduzione dei contingenti impiegati giornalmente, fornitura dei DPI adeguati e sanificazione dei mezzi di lavoro (prima e dopo ogni turno)

Tali aspetti devono far parte di uno specifico protocollo di intesa con l'avvertenza specifica che in assenza del rispetto assoluto dei contenuti, anche solo di uno dei punti condivisi, i dirigenti non potranno imporre la presenza in servizio al personale. 

 

USB vigilerà sul rispetto delle condizioni di lavoro e alle segnalazioni dei dipendenti attiverà la procedura di interessamento degli ispettori del lavoro e del competente nucleo dei Carabinieri.

 

La salute prima di tutto!

 

Esecutivo USB Roma Capitale