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Requisiti richiesti per dirigere Atac: scaricare la propria incapacità sui lavoratori

Nazionale -

Eravamo rimasti colpiti positivamente dal comunicato Atac del 22 aprile (“Solo un caso presunto su oltre 11 mila dipendenti”) in risposta al Messaggero, ma ci siamo dovuti ricredere nel giro di 24 ore, dopo l'intervista rilasciata dall'amministratore unico Giovanni Mottura proprio al Messaggero (“All’Atac strane allergie, multe a chi diserta i bus”).

Dobbiamo così commentare l'ennesima esternazione infelice dell’AU Atac (l’ennesimo della sindacatura Raggi, non a caso convocata dalla Corte dei Conti per la disastrosa situazione delle partecipate), reclamizzata addirittura all'interno della intranet aziendale. Sarebbe stato meglio evitare, magari le infelici esternazioni di Mottura sarebbero sfuggite a qualche dipendente.

Non bastavano infatti i numerosi articoli del Messaggero (ricordiamo: è il quotidiano che in occasione della manifestazione Alitalia della scorsa settimana è stato capace di titolare in prima pagina “Scontri a piazza Venezia”, esistiti solo nella fantasia della redazione di via del Tritone) per aizzare gli utenti contro il personale di Atac. Lavoratori che in questa condizione di pandemia sono stati sempre presenti e hanno garantito il servizio, nonostante le condizioni di sicurezza al limite, visti gli affollamenti a bordo di bus mai contingentati. Situazioni da noi sempre denunciate come enormi pericoli, denuncia confermata anche dai NAS. Per mettere una toppa si è deciso di affidare alcune linee a società private. Scelta errata, quella di esercitare linee con i bus gran turismo: mezzi di difficilissimo accesso alle persone anziane, addirittura vietati alle persone disabili, comunque impossibili da individuare, al punto che girano vuoti.

I lavoratori Atac non hanno bisogno di un amministratore che li infanga: Mottura cerchi i "furbetti" da qualche altra parte, non tra i dipendenti. E ricordi che in passato già ci sono state scelte scellerate per penalizzare i lavoratori, sottoposti a forti perdite economiche quando sono in malattia.

Mottura piuttosto parli in difesa di quei lavoratori che con il loro servizio quotidiano gli garantiscono i lauti compensi elargiti da Atac. Dica cose di comune buon senso, come “verificheremo le condizioni, valuteremo i nuovi prodotti, monitoreremo come vengono usati” invece di additare i lavoratori come "furbetti" consegnandoli al trattamento speciale di certa stampa e dei suoi vessilliferi, specializzati nell’attaccare la classe lavoratrice.

Chiediamo al Comune di Roma e all'assessorato competente un intervento in difesa di chi veramente lavora. In Atac non abbiamo bisogno di persone che mettono alla gogna il personale scaricando le loro incapacità, dimenticando che se i lavoratori subiscono aggressioni è per colpa di chi fa questo tipo di esternazioni e di chi le propaganda senza pensare alle conseguenze. Atac ha bisogno di dirigenti capaci, che sappiano cosa significa fare trasporto pubblico e siano in grado di difendere chi si sacrifica quotidianamente, passando sopra le vergognose condizioni nelle quali si è costretti a operare.

USB Lavoro Privato - TPL Roma