Regione Lazio, tagli salariali solo a chi ha di meno: è l’inaccettabile politica del personale realizzata in 10 anni dalla giunta Zingaretti

Roma -

Nel rammentare a tutti il drastico taglio della produttività per il personale di tutte le categorie, in molti casi anche del 25% rispetto ai livelli precedenti al 2013, operato dalla giunta Zingaretti oggi intendiamo porre l’attenzione sulla mancata ripartizione delle economie di gestione accantonate negli anni della pandemia (2020 e 2021).

Durante la riunione di delegazione trattante del 19 novembre 2018 l’allora presidente di parte pubblica, Alessandro Bacci, alla presenza del Segretario Generale pro tempore, Andrea Tardiola, e del Capo di Gabinetto pro tempore, Albino Ruberti, aveva promesso a tutte le organizzazioni sindacali e alle R.S.U. presenti, la destinazione dei risparmi derivanti dall’”affaire Anagnina” al fondo per il salario accessorio del personale.

Analizzando i dati pubblicati dalla Regione Lazio sulla propria pagina “Amministrazione Trasparente” ci si accorge che la Regione Lazio nel 2020 ha speso per locazioni passive € 11.471.466,61 e che nel 2021, proprio per effetto della dismissione delle sedi di viale del Tintoretto, di viale del Giorgione e di viale del Serafico, con notevole risparmio per l’Ente e per la collettività, la spesa per locazioni passive si è ridotta ad € 5.795.622,52.

Chiediamo pertanto:

1.    la quantificazione e la certificazione dei risparmi realizzati negli anni 2020 e 2021 derivanti dalla dismissione delle sedi regionali;

2.    l’implementazione del fondo per il salario accessorio del personale destinandovi il massimo dei risparmi realizzati consentito dalla norma (vedi DGR G513/2020);

3.   l’utilizzo delle ingenti economie realizzate, anche grazie alla collaborazione di tutto il personale, attraverso la realizzazione di nuovi progetti strategici volti, ad esempio, alla “de-materializzazione” degli archivi (vedi DD 12471/2020).

C.S.E FLPL/USB