Referendum Atac, USB protesta con Agcom: violato il Regolamento comunale
L’11 novembre i residenti romani sono chiamati a votare per il referendum consultivo su Atac organizzato dai radicali per favorire la privatizzazione del trasporto pubblico. Un referendum che per essere valido dovrà toccare un quorum del 33%, pari a circa 800mila votanti.
L’Unione Sindacale di Base si è da subito schierata per il NO a entrambi i quesiti oggetto della consultazione. Atac di tutto ha bisogno tranne che di finire in mano ai soliti privati che hanno già dato pessima prova di sé con la gestione delle linee di Roma TPL.
Oggi USB si trova costretta a scrivere all’Agcom perché né le emittenti radiotelevisive, né gli organi di stampa rispettano il dettato dell’articolo 8 del Regolamento comunale approvato nello scorso agosto, che prescrive “la più ampia ed equilibrata presenza ai diversi soggetti e la corretta rappresentazione delle differenti posizioni”.
Allo stato, gli unici soggetti che hanno trovato spazio per esporre le loro posizioni sono il Comitato per il Sì che fa capo ai promotori e quello per il No organizzato da Cgil, Cisl e Uil.
Un po’ poco.
Unione Sindacale di Base