Argomento:

P.D.Z. MONTE STALLONARA. LA REGIONE ASSENTE DINANZI AL TAR DEL LAZIO.

Roma -

CHI ALIMENTA LA MELINA PER PROTEGGERE DITTE E COOP. CHE HANNO TRUFFATO MIGLIAIA DI FAMIGLIE?

Con la Deliberazione n. 109/2020 la Regione Lazio ha revocato il finanziamento pubblico erogato alle Cooperative Acli Castelli Romani II, Acli Castelli Romani III e il Nido per gli alloggi realizzati nel programma edilizio “20.000 abitazioni in affitto” nel P.D.Z. B50 Monte Stallonara.
La revoca è scaturita dalle gravi violazioni di legge compiute dai concessionari a danno dei cittadini ed accertate non solo dalla Regione Lazio, ma anche da Roma Capitale e dalla Procura della Repubblica di Roma.
Le Cooperative hanno impugnato la revoca del finanziamento dinanzi al TAR Lazio, sede di Roma, criticando la decisione della Regione Lazio di revocare il finanziamento pubblico.
Un folto gruppo di soci delle cooperative, difesi e assistiti dall’Avv. Vincenzo Perticaro, sono intervenuti nel giudizio per chiedere il rigetto del ricorso presentato dalle Cooperative.
La Regione Lazio, però, non si è costituita in giudizio, nonostante il ricorso fosse proprio contro l’atto della sua Amministrazione.
A seguito della scorsa udienza di discussione del 09.07.2020, i Giudici amministrativi, dato atto della mancata costituzione della Regione Lazio, hanno ordinato alla stessa Regione Lazio di:
- depositare in giudizio tutta la documentazione collegata alla Deliberazione n. 109/2020, atteso l’obbligo per la Pubblica Amministrazione di produrre tutti i documenti afferenti l’atto impugnato;
- specificare la portata e gli effetti della Deliberazione.
I suddetti documenti e chiarimenti sono stati definiti essenziali dal Collegio, al fine di consentire la decisione della legittimità della Deliberazione stessa.
Stante la chiarezza del provvedimento del TAR, si resta in attesa di conoscere i prossimi passi della Regione Lazio, destinataria di un espresso invito a partecipare al giudizio in commento.
L’ASIA-USB reputa questa mancata costituzione un atto emblematico e dannoso per i moltissimi cittadini coinvolti nella truffa dei piani di zona. Si domanda se possa ancora esistere nell’Amministrazione regionale, vista la sua assenza al TAR, chi protegge, con questa snervante melina, le coop e le ditte, alcune ben note. Chiede, altresì, a chi ha funzioni di controllo di verificare i motivi che hanno indotto gli Uffici a non costituirsi.