Panorama: ancora richieste di ammortizzatori sociali. USB non ci sta

Roma -

Dopo le richieste di cassa integrazione in deroga per i punti vendita di Lunghezza (RM) e di Campi Bisenzio (FI), il gruppo PAM Panorama torna a fare richieste di aiuti statali previsti per l’emergenza Covid – 19 per altri tre punti vendita dell’area metropolitana di Roma: Ostia, Tiburtina e Centro Commerciale I Granai.

 

Continuiamo a sorprenderci della faccia tosta padronale che chiede l’accesso agli ammortizzatori sociali, dopo il periodo di lockdown che ha visto i fatturati della Grande Distribuzione Organizzata aumentare marcatamente.

 

Riteniamo lecito il dubbio che non sia il coronavirus ad aver portato ad una presunta flessione dei fatturati aziendali, ma una serie di scelte aziendali che ha reso il marchio niente affatto competitivo a livello di prezzi ed offerte per i consumatori.

 

E riteniamo altresì incomprensibile la scelta aziendale di non includere nel computo dei dipendenti per cui si applica la CIGD direttori e capireparto, mettendo in atto un comportamento gravemente discriminatorio.

 

Sono centinaia di migliaia le lavoratrici e i lavoratori in Italia che ancora non hanno percepito il becco di un quattrino, nonostante siano passati mesi dalle richieste di ammortizzatori sociali previsti per l’emergenza Covid – 19. Per non parlare della gran parte dei precari dei tanti settori colpiti dalla crisi emergenziale, a cui non è a tutt’oggi arrivato un centesimo dei sussidi previsti.

 

Eppure l’arroganza del più forte non impedisce alle grandi aziende della GDO di chiedere denaro pubblico, senza prima agire sui tagli delle spese dirigenziali, cosa che consentirebbe loro di non gravare sugli aiuti pubblici.

 

A due mesi di distanza dall’ultimo comunicato di USB con lo stesso argomento, ci troviamo nuovamente a richiedere a Panorama la motivazione della loro scelta e stavolta esigiamo una risposta.

 

 

                                                                                              USB Commercio