L'USB entra in carcere: attivo da marzo il servizio di patronato per le detenute di Rebibbia
La Federazione USB di Roma avvia da marzo un servizio all'interno del carcere di Rebibbia Femminile con un servizio di aiuto per tutte le ospiti recluse, senza distinzione di posizione giuridica, nazionalità e credo religioso.
Attraverso lo strumento del patronato si forniranno consulenza, assistenza e tutela, in sede amministrativa e giudiziaria, per il riconoscimento dei diritti previdenziali, sociali e sanitari delle detenute italiane e straniere.
L’iniziativa nasce da una convenzione che vede coinvolti la Federazione USB di Roma, il patronato INAC e l'associazione Il Viandante e scaturisce dalla presa d'atto che una fetta sempre più consistente dei settori popolari, oltre a subire un pesante peggioramento delle proprie condizioni di vita, si è ritrovata sempre più in questi anni a dover fare i conti con l'ambiente giudiziario ed il carcere. Ed è proprio in carcere che si sommano e si riproducono le tante discriminazioni sociali di chi vive una condizione sociale di svantaggio e di sfruttamento.
Con orgoglio ed entusiasmo la federazione romana di USB intraprende pertanto questa nuova impresa, con l'obiettivo di tutelare ed organizzare, come sempre, tutti quelli che nella vita si sono trovati, per ragioni di classe, “dalla parte del torto”.
Unione Sindacale di Base Federazione di Roma