LETTERA APERTA ALL'ASSESSORE AL LAVORO DELLA REGIONE LAZIO

Roma -

 

Roma, 28 agosto 2014

Egregio assessore Valente,

 

sinceramente ci aveva sorpreso il fatto che codesto assessorato in data 5 agosto 2014 avesse, tra l'improbabile pletora di parti sociali coinvolte, convocato per la prima volta anche l' U.S.B. al tavolo per il rinnovo dell'accordo relativo ali ammortizzatori sociali in deroga.

Del resto l'U,S,B, era stata ascoltata dalla Commissione Lavoro del Senato della Repubblica in ordine a quello che sarebbe divenuto il decreto interministeriale n. 83473 dell'01/08/2014 (quello che “riordina” gli ammortizzatori sociali in deroga) e, sempre 'U.S.B., è stata inserita dalla Regione di cui codesto assessorato è articolazione funzionale, nel partenariato per il Fondi Strutturali Europei.

Nella sostanza, cioè, la convocazione appariva come un atto dovuto.

Solo ieri, 27 agosto 2014, codesto assessorato, però, si è premurato di comunicarci come quella convocazione fosse stata trasmessa all' U.S.B. per un mero errore.

Ristabilita in tal modo la realtà dei fatti, che dimostra come codesto assessorato intenda continuare ad interloquire con i soliti noti ed i soliti rappresentanti del nulla per proseguire senza alcuna soluzione di continuità verso lo smantellamento di quel che resta delle tutela dei lavoratori; tirato un sospiro di sollievo per non dover sedere accanto a chi delle condizioni di vita e di lavoro delle lavoratrici e dei lavoratori non si è mai curato o non se ne cura più da tempo immemorabile, riteniamo comunque opportuno farle sapere e rendere pubblico quel che avremmo detto al tavolo.

In primo luogo avremmo espresso – come già fatto in Commissione al Senato - le ragioni della nostra contrarietà al decreto interministeriale che, dinanzi ad una crisi occupazionale di cui nessuno ha il coraggio di pronosticare la fine, riduce possibilità e termini di fruizione di cassa integrazione e mobilità in deroga senza peraltro neanche introdurre forme di sostegno al reddito per chi, disoccupato, il lavoro non riesce a trovarlo.

Avremmo dunque denunciato come il risultato più che prevedibile, scontato, delle scelte del governo comporterà un netto aumento di lavoratori e delle loro famiglie abbandonate all'esclusione sociale e all'indigenza assoluta.

Avremmo sostenuto come ragionare sul mero governo di una nave che affonda – e questo e non altro è ridiscutere l'accordo regionale sulla base del decreto interministeriale – è miope ed assurdo e che, al contrario, è necessario che la regione Lazio ponga in campo una strategia generale che sappia censire, coordinare ed impiegare tutte le risorse a disposizione con l'obiettivo di attivare una strategia in grado di dare una risposta efficace all'emergenza occupazionale.

A questo proposito avremmo affermato come non sia ulteriormente tollerabile che le risorse per le cosiddette politiche passive e quelle per le cosiddette politiche attive non vengano coordinate tra loro; che mentre migliaia di lavoratori, cessato il sostegno degli ammortizzatori sociali, si trovino con le loro famiglie alla fame, nulla si sa in ordine all'effettivo impiego dei Fondi Sociali Europei 2007/2013; di quanti sono stati effettivamente liquidati e con quali risultati; di quanti, benché assegnati, non sono stati spesi e - come sempre - rischiano di tornare in Europa, mentre potrebbero essere utilizzati in progetti di politiche attive che forniscano a quei lavoratori un reddito.

Ancora avremmo chiesto perché la Giunta regionale continua a non finanziare la sua legge regionale sul reddito minimo.

Avremmo chiesto ragione del fatto che vede tanti, troppi, lavoratori ancora non percepire cassa integrazione e mobilità in deroga relativi all'anno 2013 e come sia di fatto impossibile per loro avere ragione e notizie in merito.

Avremmo richiesto tutto questo e questo chiediamo e chiederemo, consapevoli che i signori seduti al tavolo, al quale l' U.S.B. era stato invitato per mero errore, hanno ben altri interessi da tutelare.

Tutto questo chiediamo e chiederemo, come sempre, con la forza delle lotte dei lavoratori.

 

U.S.B. Confederazione

Esecutivo Confederale Regionale

Severo Lutrario