Lazio. MEGLIO TARDI CHE MAI
Comunicato 38/12
Si è svolta finalmente ieri presso il comitato regionale la riunione programmata da tempo per approfondire le problematiche relative al decreto sulla spending review, nonché gli effetti nefasti che la legge di stabilità ha prodotto nel Paese.
Essa era finalizzata a un confronto per poter determinare le eventuali iniziative da intraprendere, sia pure tardivamente, in questo momento particolarmente delicato nella vita dell’Istituto che, vogliamo ricordarlo, rappresenta il maggior ente previdenziale europeo ed ha il secondo bilancio dopo quello dello Stato.
Purtroppo ed inspiegabilmente assenti le altre OOSS regionali (che per la verità non hanno pensato neppure di mandare un sostituto), è toccato alla sola USB, dopo la introduzione e l’invito del presidente, fare dettagliatamente il punto di una situazione davvero incresciosa, chiarendo anche e soprattutto le cause che hanno portato internamente a questo progressivo smantellamento del welfare.
Abbiamo così ribadito quello che andiamo affermando ormai da alcuni anni sul disegno preciso, intrapreso già dal precedente governo e completato da quello attuale costituito dai finti tecnici (peraltro dimostratisi spesso incompetenti), di abbattimento di ciò che resta dello stato sociale. Insomma, la soluzione finale.
E se certamente da un lato va rimarcato come il risparmio previsto gravi quasi esclusivamente su INPS ed INAIL con 300 milioni di euro a partire dal prossimo anno e fino al 2015, dall’altro vanno evidenziati tutti quei comportamenti che, sul fronte interno, si son dimostrati funzionali al raggiungimento dell’obiettivo.
Ci riferiamo ovviamente alla dissennata gestione Mastrapasqua che, attraverso la pedissequa unilaterale imposizione di circolari e determine non condivise, ha dapprima esternato improvvidamente i servizi a costi iperbolici, producendo poi fratture e lacerazioni nel personale, con una pseudo riorganizzazione appaltata.
A queste identiche conclusioni è giunta perfino la Corte dei Conti nelle relazioni degli anni 2010 – 2011 – 2012, richiamando chi governa attualmente il nostro Istituto (per giunta impegnato contemporaneamente in altri 25 incarichi!!!) alle proprie responsabilità, definendo poi incongrui il taglio lineare del personale ed il blocco del turn over ed infine ritenendo eccessivo ed immotivato il ricorso ad una società esterna ora estesasi a dismisura, con le immaginabili conseguenze.
A questo proposito ogni riferimento alla KPMG non è certamente casuale (vedi, al riguardo, il comunicato n. 24 del 31.08.2010 redatto in tempi non sospetti).
Abbiamo inoltre registrato un gap informativo tremendo che riteniamo abbia di fatto portato prima all’isolamento e poi al progressivo svuotamento del potere dei comitati, sia provinciali che regionali, a torto considerati un inutile orpello.
Nel fornire ai singoli membri del comitato i dati e le tabelle in nostro possesso, abbiamo ovviamente confermato che non sarà più possibile assicurare i servizi finora resi agli utenti, ove si procedesse ad ulteriori tagli organici e retributivi.
Per quanto tardiva resta comunque il valore della testimonianza, ma protestare adesso all’esterno contro i tagli e in difesa dello stato sociale senza denunciare con fermezza la capillare opera di destabilizzazione compiuta scientificamente in tutti questi anni all’interno dell’Istituto ci sembra oggi francamente riduttivo.
Roma, 14 dicembre 2012
Coordinamento Regionale USB INPS Lazio