Inps Lazio. VAFFANCUD
E’ proprio vero purtroppo che al peggio non c’è mai fine e che, quando pensavi di averle ormai viste tutte, scopri che te ne mancava incredibilmente qualcuna. I vertici del nostro Istituto infatti, dopo aver interrotto il servizio di raccolta dei modelli 730 dei pensionati lo scorso anno ed aver rinunciato in questo modo a svolgere la funzione di sostituti d’imposta, hanno pure deciso che, a partire dal corrente anno, non assicureranno più l’invio gratuito per posta dei modelli CUD agli utenti, ma il servizio sarà d’ora in poi fornito soltanto per la via telematica. Tutto ciò nel dichiarato intento di ottenere immediatamente in stretto ossequio alla “legge di stabilità” (quella per intenderci che produce solo instabilità) nuovi risparmi tagliando qua e là servizi, sempre naturalmente a danno dei cittadini. L’operazione si sta rivelando in queste ore un boomerang per il governo Monti, quello del finto tecnico in loden succeduto al precedente burlesque, perché sta producendo ingenti costi aggiuntivi non calcolati invece degli agognati risparmi. Il risultato al momento raggiunto da questa nuova incredibile trovata è stato di fatto l’assalto alle sedi INPS del Lazio (ma anche sull’intero territorio nazionale) di un numero esorbitante di pensionati, più o meno inferociti, che giustamente reclamano la stampa gratuita del modello CUD, mentre i singoli dirigenti sono costretti ad impiegare su questo adempimento svariate centinaia di dipendenti. La beffa per l’utenza è poi rappresentata dal fatto che, con la modica spesa di € 3.30, si può richiedere la stampa al cosiddetto “sportello amico” delle Poste, facente parte di quella rete amica inventata e voluta dall’ex ministro contro la Pubblica Amministrazione Renato Brunetta, nell’ottica di privatizzare il servizio. Per gli utenti che volessero comunque utilizzare il canale telematico, bisognerà chiedere la consegna di un PIN che dovrebbe essere spedito successivamente a casa degli interessati. Domanda facile da sottoporre a questi veri e propri geni: ma non si poteva, più semplicemente, spedire subito il CUD invece del PIN ??? Questa nuova apparente idiozia è invece un ulteriore tassello, studiato ad arte, per attaccare le funzioni delle amministrazioni pubbliche e cancellare i servizi ai singoli cittadini, con il solo scopo di smantellare il nostro sistema previdenziale. Così come la modernizzazione della PA da più parti invocata si traduce in realtà nell’ennesimo oltraggio a tanti pensionati il cui reddito, vogliamo rammentarlo, spesso è al di sotto della soglia di povertà. Ma questo a chi volete che importi ? Mentre consulenti e commercialisti ringraziano, pseudo organizzazioni sindacali non trovano di meglio che attivare “particolari tariffe scontate” da 30 centesimi l’una (!!!) e il contact center dell’Istituto viene letteralmente espugnato, la USB ha indetto una manifestazione di protesta in Direzione Generale a sostegno dei pensionati e in difesa del welfare (con relativo volantinaggio) dalle ore 10.30 in poi del prossimo mercoledì 27 marzo alla quale tutti sono invitati a partecipare.
Nell’ambito della manifestazione una delegazione USB, con pensionati e utenti, incontrerà il direttore generale dell’Istituto, al quale manifesterà il disagio della cittadinanza e la netta contrarietà per i continui tagli operati ai servizi pubblici, partendo da una rinnovata unità del Paese contro queste politiche neo liberiste.
Coordinamento Regionale USB INPS Lazio