Argomento:

Inps Lazio. APERTURA AL BUIO

Roma -

Più che a un tavolo di trattativa, mercoledì scorso ci è sembrato di partecipare, specie in taluni frangenti, ad un tavolo da gioco dove la posta era decisamente altissima e non si trattava, considerati i due ignobili accordi sottoscritti appena il giorno prima da CISL e UIL, di alcun gruzzoletto aggiuntivo: sappiamo infatti che questa nuova sperimentazione del modello organizzativo integrato nelle 18 sedi prescelte saremo noi a finanziarla con le risorse sottratte al Fondo di Ente. La posta in realtà è ancora maggiore, perché si tratta ormai della salute e della sicurezza del personale dell’Istituto, accompagnato scientificamente al collasso. In una scarna relazione della durata di circa sette minuti, la direzione regionale ci ha comunicato che le 2 sedi dal punto di vista logistico resteranno comunque separate, che i lavori in programma avranno (se va bene) la durata di circa sei mesi e che alcune non meglio precisate proposte già avanzate sull’integrazione sono in attesa di una risposta della DG. Anche la bozza del piano formativo che  prevede, per inciso, un paio di giornate di affiancamento è stata bloccata dalla DG. Insomma, stiamo lavorando per voi ed è proprio tutto: cosa ne pensate??? Ci sono momenti nella vita in cui, per assolvere al meglio il compito che ricopri, devi armarti di una santa pazienza e respirare forte prima di intervenire perché la domanda che sopra tutte sorge spontanea è: ma questi ci sono o ci fanno??? Possibile che non ci si renda conto del fatto che in questo modo si smantella in modo definitivo (e non si riorganizza certo) il sistema previdenziale pubblico???
A spizzichi e bocconi, tra un cip e l’altro, siamo anche riusciti a carpire al tavolo qualche altra informazione del tipo: tra un paio di settimane e comunque entro il mese di aprile “spingeremo per il front office perché, almeno all’esterno, una sensazione di unicum la dobbiamo dare”. Insomma, un’integrazione apparente. Del resto, a pensarci bene non potrebbe essere altrimenti e tutto viene rinviato ad un taumaturgico ordine di servizio chiarificatore, emanato dalla direzione di sede in data odierna ore 14.30 con organigramma integrato valido dal 2 aprile. Della serie, per quanto insulsi all’INPS bisogna solo eseguire gli ordini evitando di pensare con la propria testa. Mentre, per la verità, la direzione regionale ex INPDAP chiede obiettivi credibili e non fasulli come il famigerato parametro 124  
Con calma e determinazione, abbiamo respinto questa nuova sperimentazione, abbiamo chiesto l’annullamento dei bandi di selezione già emanati (senza alcun senso, perché in attesa dei criteri definitivi da concordare sul tavolo nazionale), alzando il livello dello scontro in tutte le 18 sedi sperimentali e chiarendo che il nuovo processo, definito eufemisticamente di “armonizzazione”, lo pagheranno in realtà soltanto i lavoratori. E naturalmente l’utenza, sempre più sconcertata.
Restiamo ovviamente in attesa di conoscere, tramite le opportune verifiche, gli effettivi risparmi derivanti da una sperimentazione “al buio” e che sicuramente produrrà danni collaterali alla salute dei cittadini e nocumento da assuefazione. Presto uno tsunami implacabile coglierà i soliti collaborazionisti di turno mentre siglano l’ennesimo accordo a perdere sulla carta igienica o i venditori di tappeti mentre cercano di appiopparti un’indispensabile polizza assicurativa ai Lloyd’s. Raddrizziamo allora la schiena. E sbattiamoli per sempre fuori dalle nostre vite.

Coordinamento Regionale USB INPS Lazio