Il grido di rabbia di lavoratori e cittadini arriva alla Regione Lazio. USB: garantire reddito e occupazione per uscire dalla crisi economica

Roma -

Questa mattina, in occasione della giornata di mobilitazione nazionale "La pazienza è finita" centinaia di lavoratori e cittadini si sono dati appuntamento sotto la Regione Lazio per denunciare l'insufficienza delle misure di sostegno stanziate da Governo e Regione.

Presenti molti dei lavoratori travolti dalla crisi, dai braccianti ai lavoratori dei servizi pubblici a quelli dello spettacolo e del turismo, dello sport, del commercio, dei lavoratori aeroportuali e dei trasporti fino alla scuola. Ma anche movimenti e cittadini che soffrono i rincari dei beni di prima necessità e delle utenze domestiche, a fronte di una drastica riduzione del reddito.

Una delegazione di USB è stata ricevuta dall'assessore al Lavoro Claudio Di Berardino e dall'assessore allo Sviluppo Economico Paolo Orneli. Nell'incontro, USB ha ampiamente rappresentato il rischio che nei prossimi mesi si potrebbe registrare un picco di povertà e disoccupazione senza precedenti, in assenza di una tempestiva estensione dei provvedimenti regionali a sostegno delle famiglie e dei lavoratori, dipendenti e autonomi, come tra l'altro previsto dagli artt. 60 e 61 del Decreto Rilancio.

Occorre lavorare per un'inversione di rotta strutturale, che torni ad un protagonismo dell'intervento pubblico nell'economia regionale, a partire da un piano di ricollocazione dei disoccupati e inoccupati attraverso un percorso formativo volto a creare occupazione stabile, soprattutto nei settori pubblici ormai da anni in sottorganico. Proposte concrete che USB ha raccolto ed elaborato all'interno di una piattaforma, consegnata in sede di incontro ai rappresentanti della Giunta Regionale, che si è resa poi disponibile ad analizzare, aprendo il confronto sui diversi temi contenuti, attraverso l'attivazione di incontri specifici con gli assessorati competenti.

 

Unione Sindacale di Base – Federazione Lazio