Fermiamo la guerra: no alle basi nei nostri quartieri, via Flavio Stilicone venerdì 13 giugno ore 18:30. Verso la manifestazione nazionale del 21 e lo sciopero generale del 20

Roma -

Spacciandolo con nomi diversi, l'Unione Europea si avvia a varare un piano di riarmo da 800 miliardi di euro. Questa è non solo una decisione pericolosa per il nostro futuro; è anche una decisione che nel presente avvantaggia esclusivamente le grandi imprese coinvolte, e che devasterà tutte le fasce sociali più deboli, che saranno colpite dai tagli alla spesa pubblica.

Il governo Meloni continua la linea bellicista dei governi precedenti e si allinea alle direttive della NATO e dell'UE, con l'invio di armi in Ucraina, l'aumento della spesa militare e il sostegno a Israele, quindi la complicità con il genocidio del popolo palestinese. In questo momento bisogna dire basta all'ipocrisia di chi, in un modo o nell'altro, sostiene le politiche belliciste che tutti i governi hanno portato avanti negli ultimi anni. A partire dai quartieri, facciamoci sentire!

Scendiamo in piazza contro guerra e riarmo a partire da questo nostro quartiere, uno dei più popolosi di Roma, minacciato dalla vicinanza del Centro Operativo di Vertice Interforze, una delle strutture militari più importanti del Paese e per questo un obiettivo bellico che non deve più trovarsi lì dove sta ora.

Mentre a Marsiglia e Genova i portuali bloccano le navi che portano armi, anche noi fermiamo la guerra sui nostri territori!

Scendiamo in piazza perché si fermi il piano di riarmo e si aumentino la spesa e gli investimenti pubblici per le necessità popolari: quante scuole, ospedali, trasporti pubblici si potrebbero finanziare? Quanti posti di lavoro?

Sciopero generale il 20 giugno, contro l'economia di guerra, per l'aumento dei salari, contro le privatizzazioni e per i servizi pubblici, per pretendere dignità per lavoratrici e lavoratori.

Verso la manifestazione nazionale a Roma, sabato 21 giugno ore 14 Piazza Vittorio.

Contro riarmo, difesa comune, NATO e Israele, per il salario e i diritti sociali.