ENEL Torre Nord, Usb proclama lo stato di agitazione
Usb ha dichiarato lo stato di agitazione del personale della centrale di Torre Valdaliga Nord, inviando al Prefetto di Roma la richiesta di apertura della procedura di conciliazione prevista dalla normativa in materia di regolamentazione del diritto di sciopero.
“L’iniziativa fa seguito alle decisioni assunte dall’assemblea dei lavoratori, volte a contrastare il drastico piano di riduzione del personale che Enel intende realizzare entro il 2021 attraverso un taglio di ben 97 posti di lavoro, poco meno del 30%
dell’intero organico della centrale, già da anni interessato da ripetute ristrutturazioni che ne hanno ridotto la consistenza per diverse decine di unità”. “Ciò nonostante – prosegue Usb – l’azienda è ora determinata a ridurre il personale ad appena 250 addetti: un’ipotesi del tutto inaccettabile per l’impatto occupazionale
diretto – tanto più pesante in un territorio già gravato da tante situazioni di crisi – nonché per i pesanti risvolti che ne deriverebbero sul piano dell’organizzazione delle attività, delle condizioni di lavoro e della sicurezza.
La scelta di Enel è evidente. Nell’incertezza del futuro dimostra chiaramente di voler solo massimizzare i guadagni riducendo gli investimenti e tagliando il costo del lavoro, prima dei lavoratori terzi con appalti sempre meno remunerativi e ora degli stessi lavoratori Enel. Un modo di procedere ad alto impatto sociale, che complicherà la gestione dell’impianto col rischio di determinarne una ulteriore e progressiva
perdita di efficienza”. Per Usb la transizione energetica deve essere sviluppata con azioni coordinate e coerenti, coinvolgendo tutte le parti interessate, in un processo che non deve essere guidato dalle scelte unilaterali di Enel bensì dall’interesse pubblico, tra cui quello dei lavoratori e delle stesse comunità locali.
“Lo sciopero – intende favorire anche questa prospettiva”.
Usb Civitavecchia