Argomento:

E brava la giunta Zingaretti: ascolta l’appello di Salvini e contemporaneamente discrimina l’USB

Roma -

È di pochi giorni fa la notizia che l’assessore alla Salute della giunta regionale del Lazio ha confermato alla ASL di Latina l’autorizzazione a procedere alla proroga oltre i 36 mesi di alcuni infermieri precari, con la logica conseguenza che la proroga comporterà il diritto all’assunzione a tempo indeterminato come previsto dalla cosiddetta legge Madia. Questa decisione non può che rallegrarci perché come USB da sempre stiamo conducendo una battaglia per l’abbattimento del precariato nel Servizio Sanitario Regionale e non solo.


Ma - c’è sempre un ma -  da una pubblicazione su facebook si legge  testualmente “Zingaretti finalmente hai ascoltato il nostro appello – l’appello della Lega e di Salvini in persona – a favore della stabilizzazione degli infermieri e dei medici del Santa Maria Goretti di Latina, vincendo la becera burocrazia e facendo prevalere il buon senso”.


A noi è venuto  il sospetto che più che del buon senso siamo in presenza di “clientelismo al tempo del coronavirus” e che la CISL di Latina goda di qualche particolare merito e referenza. Quindi ci chiediamo, e chiediamo: perché la stessa decisione non viene presa per gli infermieri, gli oss e tutte le altre figure professionali che a centinaia e migliaia lavorano precari nelle strutture sanitarie nel territorio regionale? Ci sembra che il buon senso richiamato sopra sia DISCRIMINANTE nei confronti della massa di precari che sono attualmente in scadenza contrattuale o già scaduti e licenziati nel 2019 in tutta la regione, sia DISCRIMINANTE nei confronti di tutti quei lavoratori/trici dei servizi esternalizzati e in appalto che avendo diritto ai requisiti della L.R. 4/2017 e che rientrando nei commi 1 e 2 della riforma Madia non vengono minimamente presi in considerazione, e sia infine DISCRIMINANTE nei confronti degli idonei del concorso del Sant’Andrea.


Ma poi abbiamo letto il verbale di accordo sottoscritto l’11 aprile scorso “COVID- 19 Riconoscimento per l’eccezionale attività svolta dagli operatori del servizio Sanitario Regionale del Lazio” a firma dell’assessore Alessio D’Amato e sottoscritto da una sfilza di organizzazioni sindacali con in testa naturalmente CGIL/CISL/UIL, e… abbiamo capito! In calce all’accordo c’è anche la firma dell’UGL sanità. Non sfugge a nessuno il fatto che l’UGL è il “sindacato” vicino alla Lega e, nonostante abbia una rappresentanza tra i lavoratori vicina allo zero, è chiamato ai tavoli a firmare un accordo a favore della remunerazione dei lavoratori impegnati nell’emergenza COVID. E questo spiega anche la “compiacenza” della Regione verso la ASL di Latina.


E a questo punto dobbiamo denunciare un’altra grave DISCRIMINAZIONE compiuta contro l’USB: cifre alla mano l’Unione Sindacale di Base ha una rappresentanza tra i lavoratori/trici del comparto Sanità quadruplo dell’UGL (dato medio rappresentatività USB 1,31%, UGL 0,33% dati ARAN). Proprio su questo accordo USB ha espresso subito le perplessità sulle scelte delle parti di escludere i lavoratori esternalizzati delle strutture ospedaliere in prima linea nella lotta contro il COVID-19. Altra discriminazione inaccettabile!


Una discriminazione insopportabile, ingiustificabile, inaccettabile!

 

USB Sanità Lazio