DTP Roma, accordo quadro 2021: noi non siamo d'accordo!

Roma -

Lunedì 21 dicembre si svolgerà l'incontro di contrattazione per il rinnovo del cosiddetto Accordo Quadro DTP Roma (attività di manutenzione 2021), e come i funghi dopo la pioggia appaiono sugli impianti di manutenzione della DTP Roma gli sparuti esponenti dei sindacati firmatari che si sprecano in chiacchiere intorno alla bontà di quanto in pratica le loro OOSS hanno già deciso di accordare alla dirigenza aziendale.

Tali apparizioni alla chetichella hanno ormai sostituito fraudolentemente lo svolgimento delle assemblee dei lavoratori, previste dalla legge e dal contratto, e il motivo di questo sfregio al diritto di partecipazione democratica è sempre più chiaro: hanno la paura nera di confrontarsi davanti ai lavoratori stessi con le nostre posizioni di alternativa sindacale. Hanno paura di veder smascherata punto per punto la loro posizione di subordinazione alle politiche manageriali di RFI, di veder precisamente associato il grave degrado delle condizioni di lavoro e di sicurezza nel settore della manutenzione infrastrutture alla logica delle deroghe contrattuali concesse nella contrattazione territoriale.

Deroghe sulla distribuzione e quantità delle prestazioni lavorative, sul lavoro notturno e straordinario settimanale, sui riposi minimo giornaliero e settimanale; deroghe che sono più che altro il fraudolento tentativo di coprire la più grave crisi organizzativa della storia del settore, scaturita dalle ultradecennali politiche di privatizzazione, di tagli occupazionali e professionali, di smantellamento del potenziale produttivo di RFI.

Uno scempio del valore sindacale basato sull'esclusione dei lavoratori da ogni possibilità di intervenire attivamente a difesa dei propri interessi, e sulla mistificazione della reale portata dell'attacco padronale ai diritti e alle tutele acquisiti dai lavoratori della manutenzione infrastrutture di RFI.

Per quanto ci riguarda ribadiamo la nostra netta indisponibilità a firmare accordi che hanno dimostrato chiaramente nel tempo la loro funzione di attacco alle condizioni contrattuali e di vita di lavoratrici e lavoratori del settore, la nostra netta indisponibilità a barattare le tutele sulla salute e sicurezza sul lavoro (e professionali) con una ignominiosa monetizzazione che vorrebbe supplire al netto impoverimento retributivo imposto al settore dalle politiche padronali con i passati rinnovi contrattuali.

Denunciamo chiaramente le recenti richieste del management aziendale di ulteriori esigibilità di prestazioni straordinarie sui riposi settimanali e/o di presenziamento degli impianti per le più svariate motivazioni, che nascondono in realtà il vero obiettivo di flessibilizzare i nastri di lavoro per supplire alle gravissime carenze di personale; richieste che, a fronte della possibilità di ulteriori peggioramenti, sono un goffo tentativo di far apparire accettabili le condizioni imposte dai vigenti accordi territoriali.

Ribadiamo per questo lo stato di mobilitazione del settore e il forte appello a tutte le lavoratrici e lavoratori interessati:

  • a sconfessare l'appoggio a quei sindacati che mistificano il reale peggioramento delle condizioni di lavoro imposto attraverso la contrattazione territoriale;
  • a sostenere le nostre posizioni e la nostra iniziativa per costruire la possibile e necessaria alternativa sindacale nel settore manutenzione infrastrutture e riaprire adeguati percorsi di conflitto e lotta a contrasto dell'attacco padronale e della complicità dei sindacati collaborativisti.

 

Unione Sindacale di Base Lavoro Privato - Attività Ferroviarie

 

Roma 18-12-2020