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Asl RM2 in crisi, ma la Regione latita. USB: garantire i servizi territoriali con assunzioni stabili

Nazionale -

Mercoledì 14 aprile abbiamo aderito al presidio davanti alla Asl RM2 lanciato dal Comitato popolare sanità pubblica, che denunciava ancora una volta l’inefficienza dei servizi territoriali e domiciliari del nostro sistema sanitario anche in fase vaccinale delle categorie più fragili.

La condizione della Asl RM2 è una situazione unica in Italia (forse in Europa). È infatti la Asl con il maggior numero di abitanti, la più estesa territorialmente e quella che copre la maggior parte delle periferie più povere e disagiate di Roma.Proprio questa peculiarità dovrebbe garantire da parte dell'assessorato regionale Sanità un’attenzione e un investimento economico importante per garantire i servizi territoriali. Ovviamente non è così.

La conferma ci arriva proprio da chi con difficoltà dovrebbe gestire la situazione. Nel distretto IV infatti vengono fatte soltanto 18 vaccinazioni al giorno in forma domiciliare e negli altri distretti la situazione non è migliore. Il motivo principale è la carenza di personale. La Asl RM2 ha confermato di aver inviato da mesi il fabbisogno occupazionale all’assessorato regionale ma a oggi non ha ricevuto risposta.

Come non è arrivato ancora nessuno stanziamento economico alla commissione regionale Bilancio, che mercoledì doveva approvare il finanziamento per attivare la figura dell'infermiere di comunità, istituita nel dl Cura Italia nel lontano luglio 2020 e che invece è rinviata a data da destinarsi.

È inaccettabile che, con una graduatoria attiva di oltre 2000 infermieri ancora da assumere, la Regione Lazio tuttora consenta (anche se in forma indiretta) la copertura delle prestazioni territoriali con il ricorso alle cooperative sociali.

Abbiamo richiesto anche lo sblocco della manifestazione di interesse per OSS emanata dalla Asl RM2 ai primi di dicembre. Ricordando ancora una volta che per questa figura, che ormai da venti anni è parte integrante del sistema sanitario, non sia mai stato emanato un concorso per l’assunzione a tempo indeterminato.

Non possiamo più tollerare le passerelle politiche agli hub vaccinali. La vaccinazione è fondamentale ma può essere la scusa per coprire i mille problemi del servizio sanitario del Lazio. L’assistenza territoriale mancata è una negligenza nei confronti della collettività, sovraffolla i Pronto Soccorso e sovraccarica ulteriormente il personale ospedaliero, che da più di un anno riesce a stento a garantire i livelli di cura per i pazienti Covid e non, nonostante il sottorganico e le condizioni di sicurezza costantemente compromesse da DPI spesso non idonei.

Basta politica sulla nostra salute. Pretendiamo un servizio territoriale dignitoso e pubblico. Assunzioni stabili.

USB Sanità Regione Lazio

15-4-2021