AGC Automotive Italia S.r.l.: Resoconto dell’assemblea del 14/05/2025
Ringraziamo tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori per l’altissima partecipazione all’assemblea del 14 maggio, una partecipazione che dimostra quanta voglia ci sia di trasparenza, confronto e rappresentanza reale.
Durante l’assemblea è emersa chiaramente una crisi profonda della rappresentanza sindacale:
• 1 RSU si è dimesso ufficialmente l'08/10/2024
• 2 RSU sono andati in pensione subito dopo la firma dell’accordo di secondo livello
Anche tra i RLS, la situazione è molto grave: due su tre si sono dimessi, lasciando scoperta una figura centrale per la salute e sicurezza dei lavoratori.
Le dimissioni di Riccardo Rotondo, ufficiali e irrevocabili, sono state un gesto di rottura motivato dalla mancanza di trasparenza, democrazia interna e confronto reale con i lavoratori.
A suo avviso, erano venute meno le condizioni politiche e democratiche minime per continuare a rappresentare i lavoratori, da qui, la decisione di aderire alla USB Lavoro Privato.
Un gesto forte, che richiama tutti alla responsabilità e alla necessità di un vero rinnovamento.
Abbiamo scelto di non firmare l’accordo principalmente per la seguente ragione:
una decurtazione del 75% del premio di partecipazione annuo maturato dopo solo 10 giorni di assenza è inaccettabile, considerando che in questi giorni sono inclusi i seguenti titoli:
malattia, ricoveri ospedalieri, day hospital, donazione sangue e midollo, congedi parentali facoltativi, Legge 104 (riproporzionata), sciopero e infine permessi sindacali per attività non convocate dall’azienda.
Inaccettabile anche la decurtazione di 35 euro dal premio di coinvolgimento per i delegati RSU che partecipano a riunioni sindacali non convocate formalmente dall’azienda. Questo significa che, anche chi si impegna per tutelare i lavoratori, se si muove in autonomia, viene penalizzato economicamente.
Una logica assurda e pericolosa che abbatte l’iniziativa sindacale libera, eppure è stata firmata
Un plauso ai lavoratori che, non avendo ceduto alle pressioni affinché aderissero al welfare aziendale, e alla nostra RSU: la mancata adesione del 90% richiesto ha fatto sì che la direzione aziendale accettasse una nuova fascia di decurtazione del premio, ovvero la liquidazione del 50% del premio annuo maturato per le assenze che vanno dall’11° al 20° giorno, anziché una decurtazione del 75% già dall’11° giorno.
Serve un radicale cambiamento del metodo, a partire dalla rappresentanza.
Emerge con forza che, a fronte di un integrativo con una RSU ridotta del 50% e della riduzione di due terzi degli RLS, questa non rappresenti più i lavoratori: di fatto, non c’è una rappresentanza adeguata.
È per questo che riteniamo necessario arrivare al rinnovo quanto prima, e che questo avvenga con modalità che garantiscano pari opportunità e trasparenza. Il collegio unico restituirebbe ai lavoratori pari dignità, dove tutti possano votare insieme e ogni voto conti allo stesso modo, può contribuire a ristabilire fiducia e legittimità nella rappresentanza.
Serve un cambio di passo. Serve una rappresentanza vera, vicina ai lavoratori che metta al primo posto: il salario, la salute e sicurezza ed il tempo vita lavoro.
Basta penalizzazioni ingiuste, basta accordi calati dall’alto, stipendi adeguati all’inflazione, rafforzamento degli RLS e 32 ore di lavoro a parità di salario.
Sì a una RSU/RLS/SA rinnovata, rappresentativa e trasparente che difenda i diritti e gli interessi di tutti i lavoratori.
Noi continueremo a esserci, USB C’È
16/05/2025
Il coordinamento provinciale
Il Componente RSU di Stabilimento