AEC/OEPAC Fiumicino: la giunta nel nuovo bando riconosce una sola ora in più in caso di assenza del bambino. Basta elemosine

Fiumicino -

Non ostante gli scioperi, le assemblee e i tavoli, la Giunta di Fiumicino si è dimostrata molto parsimoniosa nel concedere qualcosa in più nel bando degli AEC/OEPAC, una giunta che si dice a favore dei diritti dei lavoratori e poi non mette mano a nulla.

Un’amministrazione che apparentemente porta avanti i diritti degli ultimi ma che in realtà fa di tutto per non farli ottenere, che si è comportata con arroganza nei confronti dei lavoratori e delle loro rivendicazioni.

Quindi, in caso di assenza del discente, verranno retribuite le prime due ore di turno invece che una, siamo all’elemosina!

Scompare il diritto al pasto nella mensa scolastica che ci era stato garantito da sedicenti politici di sinistra durante le assemblee, gli Operatori Educativi infatti, assistono gli alunni con disabilità per il raggiungimento delle loro autonomie durante l’importante e educativo momento del pasto. Allo stesso modo era stato garantita l’abolizione l’orrenda e annosa questione dell’assenza del bambino.

Gli Operatori Educativi, sono lavoratori poveri che percepiscono 7 euro l’ora e hanno la sospensione retributiva in estate. Sulla loro pelle, le Cooperative Sociali incassano soldi senza fare nulla. Un servizio essenziale e fondamentale per l’inclusione e l’autonomia degli alunni con disabilità che non garantisce un salario dignitoso ai lavoratori.

Gli Operatori rientreranno nelle scuole insieme ai colleghi insegnanti del pubblico impiego, che percepiscono un salario più alto dal loro e con la sostanziale differenza che durante l’estate non si sono mai fermati nei centri estivi.

Primo, secondo e terzo lavoro per gli Operatori Educativi: in questo modo non si può dare un servizio di qualità ma solo soldi pubblici ai privati.

Stiamo andando verso una situazione economica sempre più complessa e catastrofica e con la complicità dei sindacati concertativi i lavoratori moriranno di fame, ma la lotta non si ferma: se l’atteggiamento rimane lo stesso verso i lavoratori del terzo settore si bloccherà il servizio con tutti i mezzi che abbiamo a disposizione.

Siamo al fianco dei lavoratori poveri, degli sfruttati e non ci fermeremo di fronte a queste ingiustizie sociali che pesano come macigni sulla vita di tutti: vogliamo l’internalizzazione!