28 settembre Nonunadimeno torna nelle piazze per la giornata internazionale dell'aborto libero, sicuro e gratuito
Il diritto all’autodeterminazione è più che mai oggi messo in discussione nel nostro Paese, basti pensare che la scelta delle donne di rinunciare alla maternità è ostacolata da un sistema sanitario pubblico che conta il 70% dei medici obiettori.
In molte Regioni e in centinaia di strutture sanitarie pubbliche – per non parlare delle farmacie! - le donne non solo non sono libere di scegliere se, come e quando diventare madri ma il loro stesso diritto alla salute è messo seriamente in discussione da un inevitabile ritorno a pratiche clandestine. D’altro canto le politiche repressive, volte a silenziare quel dissenso prodotto dagli inediti livelli di disuguaglianze sociali e materiali raggiunti, spianano la strada a quella cultura razzista e sessista da sempre figlia del patriarcato.
La violenza, in tutte le sue più becere espressioni entra in scena, ed anch’essa viene messa a profitto dai media mainstream, per nasconderne le determinanti e legittimare le politiche securitarie.
In Italia, questo modello di azione è più che mai palese e ne è prova l'escalation di violenza contro le donne durante l'estate aggravata da racconti mediatici volti a fomentare l'odio razziale. E’ una guerra tra poveri quella che si vuole determinare e i corpi delle donne – native e migranti - divengono così il primo campo di battaglia, le prime soggettività da violare.
Anche la cgil ci mette lo zampino e, dopo aver boicottato lo sciopero l’otto marzo, lancia l'assist per la campagna elettorale del PD, il cui Ministro degli Interni è autore politico delle Leggi sul decoro e sui migranti e degli accordi sulla Libia, dove vengono denunciati stupri persino sulle donne incinte.
Lo fa in maniera scorretta e calcolata, occupando la piazza a due giorni dal corteo del 28, con la modalità autoreferenziale delle firme note, senza alcun rispetto e, tanto meno, riconoscimento di un movimento autorganizzato che ha avuto la capacità ed il merito di riportare milioni di donne nelle piazze di tutto il mondo con un livello di radicalità inedito. Per dividere e depotenziare il conflitto.
Come USB siamo parte attiva di questo Movimento e invitiamo tutte e tutti a partecipare e sostenere le mobilitazioni cittadine
ROMA 28/09 ORE 18 - PIAZZA DELL’ESQUILINO
Perchè non vogliamo accettare e permettere strumentalizzazioni che, in risposta a pulsioni securitarie o stucchevoli, quanto improbabili discorsi sul decoro, tentino di limitare la libertà delle donne. Non resteremo chiuse in casa la notte e non usciremo solo accompagnate dagli uomini!
LE STRADE SICURE LE FANNO LE DONNE CHE LE ATTRAVERSANO
USB LAZIO