Sanita regione Lazio sull’orlo del precipizio: Rocca molli l’osso, basta commissari, la sanità ha bisogno di un assessore

Roma -

La situazione della sanità nel Lazio, ormai, è sull'orlo del baratro.
Da tutte le parti emergono condizioni di lavoro inaccettabili, assunzioni bloccate e presunti esuberi di personale infermieristico amministrativo e socio sanitario.
Una sanità ormai quasi totalmente commissariata: le quattro province del Lazio sono tutte in mano ai commissari straordinari, mentre finora il presidente Rocca non è stato in grado di nominare nemmeno un nuovo direttore generale allo scadere del precedente.
La sua unica arma è il commissariamento, evidentemente un modo per controllare e decidere sulle aziende sanitarie e sulle aziende ospedaliere con la scusa dei piani di rientro, mossa che non è in grado di garantire il corretto funzionamento delle aziende e che rischia di non risolvere le gravi carenze di personale soprattutto infermieristico nei PS ma di tantissime altre figure.
Ci chiediamo infatti come si possa pensare di affrontare il Giubileo con l'assunzione di soli 660 infermieri partendo già da carenze enormi e perdipiù con il concorso regionale, per questa categoria, rimasto fermo per 15 giorni senza nessun intervento da parte né di Rocca né della struttura della direzione regionale finchè non abbiamo segnalato la situazione con una nota ufficiale ottenendo una data certa di ripresa delle prove orali.
Stesso discorso per la figura di OSS dove il primo concorso in questa regione dopo 20 anni dall’inserimento della figura nel Servizio sanitario viaggia con ritmi pari a quelli di una lumaca.
Dichiarazioni fatte con l'enfasi dei grandi numeri ma che nella pratica non coprono nemmeno l 1% del reale fabbisogno del nostro servizio sanitario.
Quello che però riesce benissimo al Presidente Rocca e sul quale non perde un colpo è la solita ricetta, in perfetta continuità con la precedente gestione, : Sanità privatizzata, palazzinari e Chiesa
È il caso ormai eclatante del polo Forlanini chiuso dal 2015 e pronto per essere ceduto al Bambin Gesù  e nelle ultime ore a quanto pare si stia concretizzando la cessione del San Giacomo all'ordine dei cavalieri di malta.
Sul Forlanini la situazione è pura follia l'INAIL si occuperà della ristrutturazione con un costo di circa 600 milioni di euro di soldi pubblici e verrà dato in utilizzo al Bambin Gesù con un rimborso totale di 70 milioni di euro.
Oltre al danno di cedere una struttura pubblica per fare un ospedale privato anche la beffa e l'enorme danno economico ai fondi dello Stato.
Ci sembra ovvio che questo non può essere che il preludio della privatizzazione del sistema sanitario considerato anche le pochissime assunzioni nel servizio pubblico.
Dopo un anno è chiaro che non è solo un problema dei "buchi" economici lasciati dagli altri, il problema è proprio lei e le sue predisposizione verso i fatturati della sanita privata.

A questo punto, Presidente, se vuole mantenere un minimo di dignità e credibilità è ora che rilasci la delega sulla sanità e che venga nominato urgentemente un Assessore, così lei potrà dedicarsi a ricorrenze non troppo ufficiali e sagre di paese in tutta serenità