Rocca e i soldi a pioggia alla sanità privata E il servizio pubblico non può assumere personale senza la sua autorizzazione

Roma -

 

Un gioco ben orchestrato quello di Rocca che un anno fa ha di fatto sospeso le autonomie assunsionali delle aziende sanitarie e degli ospedali costringendoli a dover avere un autorizzazione per poter anche solo sostituire il personale in maternità  ingessando la sanità pubblica anche attraverso i commissariamenti delle stesse.

In questo modo ha spianato la strada alla sanità privata e infatti negli ultimi 6 mesi ha così elargito 50mln di euro alle strutture della sanità privata per compensare i posti letto che di fatto il pubblico senza poter assumere i professionisti necessari non avrebbe mai potuto attivare.

Ma d'altronde aveva già mostrato il suo progetto nel documento approvato in Giunta regionale  il 7 dicembre scorso "Programmazione della rete ospedaliera 2024-2026 " dove l aumento dei posti letto è palesemente appaltato alla sanità privata in modo di arrivare al 2026 con il 51% di posti letto al privato e il 49 nel pubblico.

Il presidente Rocca avendo tenuto per sé la delega alla sanità ha di fatto accesso al 70% dei fondi economici del  bilancio regionale, fondi che devono essere  investiti  nel SSR  pubblico  ma che ad oggi li vediamo solo elargiti a pioggia alla sanità privata, la stessa che durante il covid ha causato più problemi che soluzioni.

Devono essere presi provvedimenti seri prima che la deriva verso il privato sia irreversibile. 
Servono assunzioni massicce dalle graduatorie attive e soprattutto dalle prossime graduatorie di infermieri e OSS per garantire il funzionamento del servizio pubblico anche durante il Giubileo le 1000 assunzioni enunciate dal presidente per il giubileo sono una goccia nel mare rispetto al bisogno reale. 
Serve ridare autonomia alle aziende anche nominando i direttori generali perché i fondi delle aziende pubbliche non devono essere usati per pagare la sanità privata come nel caso della Asl di Latina.

Presidente Rocca basta giocare con i soldi pubblici abbiamo il diritto di avere un Servizio Sanitario pubblico e di qualità!