Le parole non bastano, dove sono i documenti ???

Roma -

 

Il 7 settembre l’assessorato dei trasporti e la sindaca hanno espresso, le loro intezioni sul futuro di atac.

La meleo ha indicato alle oo.ss. Presenti che l’unica strada percorribile è il concordato preventivo, con un sussegursi di tante belle parole come il mantenimento dei salari, di atac pubblica e bla bla.

I lavoratori sono stanchi di parole e promesse senza il seguire dei fatti, promesse fatte un anno fa in campagna elettorale, continuate durante quest’anno e arrivate al culmine oggi con la presentazione del concordato.

I lavoratori vogliono fatti concreti perché fino ad oggi hanno visto, solo malagestione, il moltiplicarsi di amministratori, tagli di salario e peggioramento delle condizioni di lavoro.

I lavoratori non vogliono più pagare i dissesti delle varie giunte che si sono susseguite fino ad oggi, tanto meno un nuovo aumento dei carichi di lavoro:

  • Vogliono un’azienda pubblica al 100% e il recupero delle risorse economiche che sono mancate fino ad oggi, da parte delle istituzioni.

  • Lavorare per la costruzione dì un’unica azienda regionale pubblica del trasporto per consentire una gestione più razionale delle risorse economiche e contrastare lo spezzettamento del servizio, a favore dei privati e a danno di lavoratori e utenti.

  • Prolungare al 2024 il contratto in house ad ATAC per permettere un piano industriale credibile che preveda il dilazionamento del debito nei confronti dei creditori nei prossimi sette anni.


Usb ribadisce questi punti cardine


  • difesa dei salari e dei livelli occupazionali

  • no all’aumento dei carichi di lavoro

  • no alla svendita dei beni di atac

  • una attenta divisione dei fondi al tpl

  • atac pubblica al 100% insieme a tutte le partecipate