ISPRA: I RICERCATORI TORNANO SUL TETTO

Roma -

E’ cosi’ i ricercatori e tecnici dell’Ispra, oggi 30 giugno 2017, al 40^ giorno di occupazione, in un rilancio della protesta che si potrebbe definire “febbrile” hanno deciso di tornare sul tetto come nel 2009 a Casalotti; stavolta  si tratta del tetto della sede dei laboratori di Castel Romano dove stamattina sono saliti un gruppo di lavoratori tra i quali c'è chi minaccia gesti estremi perché al suo ultimo giorno di lavoro. Proprio  nei laboratori opera  una gran parte dei 93 precari che saranno licenziati,  e oggi tocca ai primi 35 dei 93 totali. Sul tetto insieme ai precari ci sono anche i lavoratori di ruolo e insieme denunciano che i laboratori rimarranno senza  personale altamente  specializzato in analisi su matrici ambientali se il ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti  non interverrà con provvedimenti economici urgenti per consentire il pareggio di bilancio gia’  dall’anno in corso e per gli anni a venire. Mancano infatti al contributo ordinario dell’Ente, per tagli alla spesa pubblica,  13 mln di euro l’ anno. I laboratori dell’ISPRA sono dislocati sul tutto il territorio nazionale e precisamente a Roma, Milazzo, Ozzano, Chioggia e Livorno e non mancano punti di eccellenza  tra i quali il laboratorio Polveri Sottili di Roma che al confronto interlaboratorio europeo e’ risultato primo sulle misure di Particolato nell’aria PM 10 e PM 2,5, e il Centro di produzione di Materiale di Riferimento, senza considerare l’esperienza quasi esclusiva sul mare e sulla fauna selvatica. Insomma una buona base di partenza per la costituzione della rete nazionale dei laboratori di eccellenza del Sistema Nazionale per la Protezione Ambientale, costituito da Ispra e dalle ARPA/APPA e  che i cittadini aspettano in attuazione della della legge 132 del 2016.

Oggi pomeriggio alle 15:30 al ministero del lavoro ci sarà il tentativo di conciliazione tra ISPRA, Ministero dell’Ambiente e USB PI Ricerca che ha aperto la procedura per lo sciopero. "Siamo pronti allo sciopero ad oltranza anche perché cresce nell' Ente la consapevolezza del momento è la rabbia per i licenziamenti . Al tentativo di conciliazione andiamo per obbligo di legge e non ci aspettiamo che Ispra receda dall' atteggiamento di chiusura sinora applicato . Vedremo se invece saprà insieme al Ministero dell'Ambiente trovare gli strumenti e le iniziative che l' assemblea degli occupanti ritenga indicative di un cambiamento" Dichiara il delegato sindacale Nicola Lugeri.