CANILI MUNICIPALI ROMA: La Giunta Raggi licenzia 50 lavoratori

USB: I servizi sociali non si gestiscono con il volontariato

Roma -

La vertenza aperta per il riassorbimento di tutti i lavoratori impiegati nei due canili comunali, e, nello specifico dei lavoratori di Muratella, che da Maggio 2016 hanno portato avanti in completa autogestione l’andamento
del servizio garantendo il benessere degli animali e permettendo al Comune di Roma un risparmio di c.a. 3mln di euro in 8 mesi è giunta a un passaggio cruciale. L’assessora Pinuccia Montanari sostiene di non essere interessata al destino dei 50 lavoratori in esubero, rimasti fuori dal servizio, e di non aver alcuna intenzione di riassorbirli. Un benservito inaccettabile che costituisce uno schiaffo per i lavoratori e per un servizio di grande utilità per tutta la cittadinanza.

Questo è l’esito del terzo tavolo di lavoro svoltosi oggi in merito alla ricollocazione di tutti i lavoratori dei canili municipali di Muratella e Ponte Marconi. Al tavolo erano presenti l’assessore all’ ambiente del Comune
di Roma on. Pinuccia Montanari e i suoi collaborati dell’ufficio tecnico, le Organizzazioni Sindacali rappresentative, una delegazione dei lavoratori autorganizzati del canile di Roma Muratella.


USB riconosce l’egregio lavoro fatto dai lavoratori del canile e continuerà a lavorare per ottenere il reintegro di tutti. L’amministrazione Comunale dovrà prendersi carico e responsabilità dell’emergenza occupazionale
generata da un bando di gara a ribasso (da 4 mln a 1,8), fondato sull’idea che il lavoro possa essere sostituito dall’attività volontaria gratuita. I risparmi non possono essere costruiti sulla pelle dei lavoratori né tantomeno sulla qualità del servizio.