CONTRO I LADRI DI DIRITTI - MIGRANTI: ANCHE LA CISPM IN PIAZZA A MILANO IL 28 FEBBRAIO

Roma -

Soumahoro, insieme per i nostri bisogni comuni, contro guerra, malaffare e jobs act

 

 

“Manifesteremo sabato 28 febbraio a Milano, insieme ai lavoratori, ai precari, ai disoccupati, ai cassaintegrati, ai senza casa e ai pensionati, per i nostri bisogni comuni”, dischiara Aboubakar Soumahoro, portavoce per l’Italia della Coalizione Internazionale dei Sans Papiers, Migranti, Rifugiati e Richiedenti Asilo (CISPM).

 

“Bisogni come il lavoro con tutele, basate sulla salvaguardia della dignità dei lavoratori e il loro diritto ad organizzarsi collettivamente – prosegue Aboubakar Soumahoro - soprattutto sotto l’attacco di un provvedimento di schiavizzazione quale è jobs act, voluto dalla Banca Centrale Europea, dall’Unione Europea con la complicità del Governo Renzi e del padronato”.

 

“Attraverso la partecipazione dei migranti, richiedenti asilo e rifugiati, la giornata di lotta del 28 sarà caratterizzata dalla denuncia del sistema di malaffare e di sfruttamento – attacca Soumahoro - che vede vittime gli stessi migranti in gran parte dei centri di accoglienza. Luoghi dove s’intrecciano intimidazioni e negazione di diritti basilari per le persone, in quanto richiedenti asilo o lavoratori dei vari enti gestori degli appalti; centri che rappresentano il fallimento o l’assenza di una reale e dignitosa politica di accoglienza nel rispetto della dignità delle persone. Quanti mafia capitale ci sono per l’Italia, che lucrano sull’accoglienza a discapito dei diritti dei richiedenti asilo?”.

 

Aggiunge il portavoce CISPM: “Ieri come oggi i vari governi, e insieme a loro le forze razziste e xenofobe, continuano a nascondere le vere ragioni delle migrazioni. Anche se sono sempre esistiti, oggi i movimenti migratori sono causati in gran parte dalle guerre permanenti e dalle nuove spartizioni geopolitiche che coinvolgono l’Africa, l’Asia, l’Europa, nonché il Medio Oriente. Insomma, nulla potrà fermare la fuga delle persone in cerca di una vita”.

 

“Porteremo dunque in piazza soggetti diversi uniti da bisogni comuni, nell’ottica della solidarietà e della denuncia di ogni forma di sfruttamento e razzismo. Siamo affamati di diritti - conclude Soumahoro - e l’Expo e il jobs act sono parte del problema, non la soluzione”.