GLI INQUILINI RESISTENTI MANIFESTANO ALLA REGIONE LAZIO PER CHIEDERE UNA NUOVA POLITICA PUBBLICA PER L'ABITARE.

Roma -

APERTO IL CONFRONTO CON LA NUOVA MAGGIORANZA.

Centinaia di inquilini provenienti dai vari quartieri della periferia romana e non, famiglie e singoli in situazioni di emergenza casa, abitanti nelle case popolari, in quelle degli enti previdenziali o nei piani di zona di edilizia agevolata, hanno manifestato oggi, raccogliento l'appello alla mobilitazione lanciato dall'ASIA-USB.
Proprio all'apertura della nuova legislatura non poteva mancare la parte di città che vive il problema grave dell'emergenza abitativa, presente solo nelle campagne elettorali, per poi sparire dai programmi di governo.
L'ASIA-USB ha inviato ai Presidenti dei Gruppi consiliari un documento e una lettera con i punti sui quali vuole impegnare la Regione Lazio e le Giunta Zingaretti ad un confronto serrato per invertire la tendenza che ha visto negli ultimi decenni mettere all'ultimo posto il tema di una politica pubblica per l'abitare.
Una delegazione di manifestanti si è incontrata con il Presidente della Commissione competente in materia abitativa on. Marco Cacciatore con il quale si è avviato un primo momento di confronto sui temi messi all'o.d.g. dall'ASIA-USB e al termine dell'incontro il Presidente Cacciatore si è impegnato a convocare lui una Commissione con i Presidenti dei Gruppi consiliari e con l'assessore alla casa.
Nel frattempo è arrivato tra gli inquilini anche il nuovo assessore alla casa della Regione Lazio Valeriani che ci ha confermato l'incontro che si terrà lunedì prossimo.

L'ASIA-USB ritiene urgente intensificare l'iniziativa di lotta da parte degli inquilini resistenti per far si che la Regione Lazio emani un provvedimento che affronti in tempi stretti i seguenti punti che abbiamo messo al centro dell'iniziativa di oggi:

- riattivazione del piano decennale di finanziamento (100 mln annui approvati dalla Regione Lazio nel 2009) dello sviluppo dell’edilizia pubblica

- l’avvio del piano straordinario regionale sull’emergenza casa (DGR 18/2014), finanziato ma mai attuato (i fondi sono ancora nelle casse della Regione Lazio), che prevede il recupero del patrimonio esistente sfitto o abbandonato

- porre fine alla truffa dei piani di zona istituendo una Commissione d’inchiesta per verificare le modalità di attuazione dei piani di edilizia agevolata e se i finanziamenti regionali sono stati utilizzati nel rispetto della legge

- rilanciare la funzione dell’edilizia agevolata a partire dall’utilizzo dei 70 mln di euro, destinati al Lazio che sono ancora nelle disponibilità del governo, per definire un piano di acquisizione al patrimonio pubblico degli alloggi tenuti sfitti dagli Enti, per recuperare quelli tenuti vuoti nei piani di zona e per terminare le opere di urbanizzazione nei pdz già realizzati

- riattivare le norme regionali che tutelano gli inquilini degli enti previdenziali (Inps, Enpaia, Enasarco, ecc.) colpiti dagli aumenti degli affitti e dalle dismissioni a prezzi speculativi, insostenibili per molti inquilini

- difendere l’edilizia pubblica, finanziamento di un piano di gestione e risanamento delle case popolari, riconoscimento del diritto alla casa ai senza titolo con i requisiti di legge, l’innalzamento dei limiti di reddito familiare per la decadenza dall’ERP, divenuti restrittivi, considerando solo una parte di quello dei figli

- trasferire la proprietà degli immobili ERP ai comuni (risolvendo così l’assurda questione del non pagamento dell’IMU da parte degli Ater), dare un nuovo ruolo agli Ater, specializzandoli nella gestione, manutenzione e risanamento del patrimonio E.R.P, anche quello comunale, impegnandolo nello sviluppo di nuove politiche pubbliche per l’abitare, fermando definitivamente la fallimentare e costosissima privatizzazione della conduzione degli immobili

- definire un canone sociale per gli alloggi pubblici non assoggettati all’edilizia sovvenzionata

- l’attuazione della norma (L. 199/2008) che tutela chi è insolvente nel pagamento del mutuo della casa

- il blocco degli sfratti e degli sgomberi per chi ha i requisiti per l’ERP.