ASIA USB: "Dietro gli sgomberi delle case popolari c'è un disegno preciso, far crescere la rabbia contro gli immigrati"

Roma -

COMUNICATO STAMPA

La quantità di casi analoghi avvenuti a San Basilio, a Villa Gordiani, al Trullo, a Tor Bella Monaca e in altre zone periferiche non lascia spazio a dubbi. Esiste un piano orchestrato a tavolino di sgombero dalle case popolari di inquilini italiani senza titolo, poveri e con evidenti fragilità, per consentire l’accesso alle famiglie in graduatoria, solitamente immigrate, al fine di favorire la guerra tra poveri e la crescita dell’intolleranza razziale.

L’amministrazione comunale e l’assessora Rosalba Castiglione si vantano quotidianamente della lotta agli “scrocconi” ma poi concretamente procedono alla denuncia e poi allo sgombero di donne sole con minori, anziani malati e soggetti che avrebbero ampiamente titolo alla casa popolare e che, avendo atteso inutilmente per anni, hanno occupato appartamenti lasciati colpevolmente vuoti dalle precedenti amministrazioni. Ma alla scelta politica sbagliata della giunta Raggi si aggiungono la scientifica solerzia del Dipartimento alle politiche abitative, l’impegno di una parte della magistratura romana e la scelta di impiegare forze ingenti da parte della Questura. Questo accanimento contro famiglie italiane in difficoltà non può che produrre sconcerto e rabbia nei quartieri e alimentare la guerra tra poveri quando i blindati della polizia scortano la famiglia immigrata affinché prenda possesso dell’appartamento liberato.

Il ripristino della legalità è il paravento dietro il quale viene ordito questo disegno vergognoso. Cosa stanno definendo in Questura, la campagna elettorale di Casapound? E che legalità è quella di mettere in mezzo alla strada persone in grande difficoltà economica? E perché non si procede all’assegnazione degli appartamenti vuoti prima di arrivare a mettere poveri contro poveri?

L’ASIA USB da anni propone la sanatoria per tutti i senza titolo con i requisiti in regola per accedere ad un alloggio popolare e l’utilizzo immediato dei fondi disponibili alla Regione per allargare il patrimonio troppo esiguo di case popolari.

Nei prossimi giorni sono previsti nuovi sgomberi odiosi di soggetti in grave difficoltà. Nel rinnovare la richiesta a tutte le autorità coinvolte a fermare questa guerra insensata contro le fasce più disagiate della popolazione, lanciamo un appello a tutte le realtà sociali e politiche democratiche per difendere il diritto di tutti ad una casa dignitosa, italiano o immigrato che sia.

Roma 6 febbraio 2018

ASIA-USB