Enel e i sindacati di categoria insieme per tagliare 18 posti di lavoro" la denuncia dell'Usb Civitavecchia

L’Enel taglia 18 posti di lavoro a Torre Valdaliga Nord. La denuncia, sconcertante, arriva dall’Unione Sindacale di Base che accusa senza mezzi termini sia l’ente energetico che i sindacati confederali.

Civitavecchia -

In due giorni, l’Enel ha convocato Cgil, Cisl e Uil e questi, in un solo incontro, hanno decretato il taglio definitivo di 18 posizioni lavorative. Le promesse di battaglia della Filctem e del segretario regionale Borioni, che aveva dichiarato di essere “pronto a tutto pur di opporsi a questa ristrutturazione” sono svanite. L’Usb rimane l’unica a lottare.

Quella che è stata definita “ristrutturazione” per la centrale di Torrevaldaliga Nord, è in realtà un ridimensionamento di organico vero e proprio, voluto da Enel e accettato supinamente dai sindacati di categoria. Essa prevede il taglio di 18 posti di lavoro, scaglionati fra agosto, dicembre e luglio.

Taglio che va a colpire sopratutto il settore destinato al controllo sulla sicurezza dell’impianto e sull’impatto ambientale come desolforatori, impianti chimici e mulini di macinazione.

L’Enel aveva annunciato la riduzione già da gennaio, adducendo motivazioni di un peggioramento generale delle condizioni di mercato per l’intera area del carbone. Motivazioni che sono parse fin da subito scuse, smentite dalla stessa Enel. L’azienda, infatti, ha certificato come la centrale di Civitavecchia si attesti da anni su valori di produzione costanti ed elevati. Gli stessi dati sono stati confermati nei primi mesi del 2018 grazie, anche, al rialzo della domanda di energia elettrica.

Questa scelta è completamente ingiustificata sotto il profilo produttivo, pesante dal punto di vista occupazionale e gravosa per l’organizzazione del lavoro e la sicurezza.

L’Usb e le istituzioni locali avevano chiesto ad Enel di non procedere con la ristrutturazione, denunciando pubblicamente i rischi sul piano della sicurezza e dell' ambiente.


L’Unione Sindacale di Base si oppone fermamente a questo blitz che cala dall’alto, senza alcun confronto con i lavoratori, una decisione, come questa,

inciderà sull’intera organizzazione delle attività, sui carichi di lavoro e sulla sicurezza di ciascuno.

Oggi, non opporsi a tutto questo potrebbe domani spingere Enel a nuovi tagli di organico